Il viceministro tifa per l’aeroporto di Forlì? Il sindaco di Rimini protesta: “Una logica inaccettabile”. Colombo: “Pd responsabile di un fallimento gestionale”

Rimini
  • 25 maggio 2024

Il vice ministro Bignami “tifa” per l’aeroporto di Forlì prer questioni di bandiera politica? Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad protesta via Facebook: “Mi rivolgo ai riminesi, di ogni orientamento politico. Non amo fare polemiche politiche ma quanto apparso oggi sui giornali è veramente assurdo. È accettabile che il viceministro ai trasporti Galeazzo Bignami (uomo di punta di Giorgia Meloni nella nostra Regione) dica che tra l’aeroporto di Forlì e quello di Rimini, quello di “Forlì però avrà un altro tipo di opportunità, che è frutto di una prospettiva comune e di un rapporto forte tra l’attuale Amministrazione e il Governo“? In parole povere siccome a Forlì c’è un sindaco di centrodestra Forlì passa avanti a Rimini. Questa logica “padronale” delle Istituzioni è accettabile? Non credo sia questo il miglior modo per un viceministro di servire la nostra Italia, e soprattutto non credo sia questo il miglior modo di valorizzare le vocazioni territoriali del nostro meraviglioso Paese”.

A Sadegholvaad ha replicato la deputata di Fratelli d’Italia Beatriz Colombo: “In risposta alle recenti dichiarazioni del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, riguardo alla situazione degli aeroporti di Forlì e Rimini, sono costretta a far presente alcune verità scomode che sembrano essere state trascurate nel dibattito pubblico. Il sindaco Sadegholvaad ha espresso le sue perplessità su quella che percepisce come una disparità di trattamento tra l’aeroporto di Forlì e quello di Rimini, attribuendola a motivazioni di carattere politico. In particolar modo, ha criticato le affermazioni fatte dal Viceministro Galeazzo Bignami per quanto riguarda la diversa visione di opportunità per l’aeroporto di Forlì, insinuando che ciò derivi dalla collocazione politica della città di Rimini.

È necessario, tuttavia, ricordare che le attuali difficoltà dell’aeroporto di Rimini non possono essere attribuite a decisioni o visioni del presente Governo. Le radici del problema affondano nel passato quando la gestione dell’aeroporto fu affidata a figure politiche legate al Partito Democratico.

L’esperienza di Aeradria, la precedente società di gestione dell’aeroporto di Rimini, è emblematica in tal senso, avendo portato la struttura non solo al fallimento, ma anche all’apertura di strascichi giudiziari che ancora oggi pesano sulla reputazione e sull’efficienza dello scalo. Tale fallimento gestionale, avvenuto sotto l’egida di una classe dirigente espressione del Pd, ricade in un contesto più ampio che ha visto la regione Emilia-Romagna, la provincia e il Comune di Rimini, tutti governati da amministrazioni di sinistra, non riuscire a rilanciare efficacemente l’aeroporto.

Di conseguenza, lo scalo riminese si ritrova oggi con un volume di traffico significativamente inferiore rispetto ad altri aeroporti italiani, come Ancona, Reggio Calabria e Lampedusa, dimostrando una mancanza di lungimiranza e capacità di investimento in infrastrutture critiche per lo sviluppo del territorio. Le responsabilità di questa situazione vanno quindi ricercate nella gestione passata e nelle scelte politiche territoriali che hanno caratterizzato gli ultimi anni, non nelle azioni attuali del Governo o dei suoi rappresentanti.

La classe dirigente del Pd, che ha avuto in mano le redini delle decisioni relative all’aeroporto di Rimini, si è dimostrata inadeguata a fornire le basi per un funzionamento efficiente dello scalo. In conclusione, è importante affrontare i problemi alla radice, anziché cercare capri espiatori nelle istituzioni attualmente al Governo”.

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