Il “miracolo” Macfrut: venduti anche gli spazi della hall di ingresso

“Miracolo Macfrut”. Così il presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini ha definito l’edizione numero 41 della kermesse dell’ortofrutta, che si terrà alla fiera di Rimini dall’8 al 10 maggio prossimi. La presentazione è avvenuta ieri a Roma, presso la sede dell’ICE (Istituto per il commercio con l’estero) alla presenza di 80 delegati e giornalisti in platea e 300 collegati online. Presente fra i relatori anche il ministro delle Politiche agricole Francesco Lollobrigida.

«Ed è anche grazie all’Ice – ha esordito Piraccini – che possiamo guardare con stupore e ottimismo a questa edizione. Con il 40% di espositori esteri e 1500 buyer (compratori, ndr) confermati, la nostra fiera di filiera si distingue da qualsiasi altra esistente».

«Abbiamo avuto così tante richieste che abbiamo venduto alle aziende espositrici tutti gli spazi disponibili, anche quelli della hall di ingresso: per questo l’inaugurazione la faremo in uno stand istituzionale» ha detto Piraccini rivolgendosi al ministro, quasi a volersi scusare per l’inconveniente, ma con una evidente soddisfazione e uno spiccato pragmatismo tutto romagnolo.

Il problema è produrre

«Se fino a qualche anno fa il problema del comparto ortofrutticolo era vendere in quanto si produceva troppo, oggi il problema è produrre. Fra gelate, siccità, nuovi insetti, malattie e riduzione dei principi chimici ammessi, è sempre più difficile produrre le quantità sufficienti a sorreggere i bilanci delle aziende agricole. In quest’ottica il ruolo di una fiera di filiera come la nostra è quello di mettere in mostra le innovazioni e fare il punto sullo stato della ricerca a livello mondiale. Nessun altro lo fa e questa è una delle carte vincenti di Macfrut».

Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida si è sbilanciato esordendo nel suo intervento: «Ho incontrato Piraccini già in diversi eventi in giro per il mondo. Si può dire che il presidente di Cesena Fiera è la persona più importante del pianeta in questo settore. Avere un evento di questa portata in Italia ci riempie di orgoglio, ma non basta: tutti dobbiamo fare la nostra parte. Ad esempio, siamo tutti d’accordo che gli agrofarmaci vanno limitati, ma non si possono vietare (da parte della Commissione europea, ndr) principi attivi da un giorno all’altro senza alternative, a meno che non si vogliano mettere in ginocchio i produttori. Anche perché all’estero si possono usare e ciò rappresenta una concorrenza sleale».

I paesi africani

«Macfrut ha la vocazione di anticipare le novità – ha detto il ministro, secondo cui la fiera apre di fatto il Piano Mattei con l’Africa – specialmente quelle tecniche. Ma sono altresì convinto che l’aver puntato già da anni sul continente africano sia stata la scelta giusta. Il Governo punta molto alla collaborazione con i paesi africani per una crescita economica in loco, in modo che da un lato le aziende italiane possano fare business ma dall’altro si creino delle filiere agricole nelle varie nazioni, così da favorire sviluppo e benessere per tutti».

E per la prima volta gli espositori africani saranno circa 400, riuniti in diverse collettive. «Non tutti sanno – ha detto Piraccini – che nei supermercati delle metropoli africane l’ortofrutta costa il doppio che non a Milano o Roma, perché viene importata. Tramite la nostra fiera vogliamo favorire l’incontro e portare sviluppo a favore sia delle aziende africane che si quelle italiane».

Sul fronte dei saloni, Piraccini ha posto l’accento sulle Biosolutions, «uno spazio che ogni anno cresce sempre di più in quanto vi sono proposte alternative ai classici agrofarmaci. Quest’anno saranno 70 le aziende espositrici».

E sulla situazione nel canale di Suez, con tensioni geopolitiche che hanno interrotto i passaggi delle navi cargo, Piraccini ha detto che «la preoccupazione è tanta, specie in vista della prossima annata per mele, kiwi e uva da tavola dirette in Oriente».

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