Il dramma della ludopatia, Gian Antonio Stella a Rimini

Rimini

Un incontro che ci mostra come il gioco d’azzardo

sia una ferita sociale, alimentata da silenzi, complicità e interessi. Ma anche un’occasione per guardare in faccia la realtà assieme a Gian Antonio Stella, giornalista, editorialista e scrittore, autore del libro-inchiesta “La casta” e Chiara Pracucci, psicologa e psicoterapeuta.

L’appuntamento, dal titolo provocatorio: “Azzardopoli.

Il Bel Paese dell’ipocrisia”, è in agenda domani alle 20.30 presso il Cinema Tiberio in via San Giuliano 16, a Rimini.

Qualche dato

Da uno studio Espad (European school survey project) Italia i cui dati, quantomeno allarmanti, sono stati diramati la scorsa settimana a un convegno sulle dipendenze organizzato dalla Papa Giovanni XXIII a Rimini, risulta che il 57% degli studenti tra i 14 e i 19 anni ha praticato il gioco d’azzardo, ovvero il comportamento a rischio dipendenza più diffuso tra i giovani. La fotografia degli adolescenti riminesi restituisce un’immagine che li vede ancorati al divertimento che corre a ritmo

veloce, ma spesso senza soppesare le possibili conseguenze. Nel solo distretto di Rimini, ad esempio, i

valori procapite di questo comportamento a rischio superano di circa il 20% la media regionale. Più in generale ogni anno in Italia miliardi di euro vengono bruciati in slot machine e gratta e vinci, ma anche scommesse e giochi online. Un mercato acchiappasogni, che in apparenza comporta spese limitate a pochi spiccioli alla volta, con numeri e fatturati in crescita esponenziale.

I pericoli

Come se non bastasse, precipitare nel tunnel genera comportamenti compulsivi, bassa percezione del rischio e ancor più scarsa consapevolezza delle conseguenze economiche e sociali, con ricadute pesanti sulla famiglia e sul conto in banca. E il peggio, stando alle statistiche, è che la situazione sia spesso normalizzata o sottovalutata tra gli adolescenti, mentre il problema è alimentato dalla facile accessibilità alle piattaforme online, anche in solitaria e senza subíre il controllo dei genitori, complice sia l’elevata quantità di dispositivi digitali presenti in ogni stanza di un’abitazione qualunque, sia l’attrattiva che la scommessa, equivalente a un salto nel buio, esercita sulle menti dei giovanissimi. Oltretutto la gratificazione immediata derivante dalle scommesse sportive online, può sfociare in una dipendenza tanto grave quanto subdola, proprio come il gioco tradizionale. Si comincia per curiosità, per noia ma anche per emulare gli amici o i familiari che giocano regolarmente. Il rischio di sviluppare un approccio problematico al gioco, restando invischiati nella ludopatia, è tuttavia alto e i disagi associati a questo disturbo possono essere amplificati nella fase della crescita. Un esempio? Può affacciarsi la tendenza a sperimentare alcol e droghe di vario tipo, sviluppando così ulteriori dipendenze, a corredo della ludopatia.

Evento organizzato dalla “Rete Gap Rimini a contrasto del Gioco d’Azzardo Patologico“ (composta dalle cooperative “Comunità Papa Giovanni XXIII”, “Cento Fiori”, “Il Millepiedi” e associazione “Alcantara”). Rete di supporto che, in sinergia con il SerDP (Servizio Dipendenze Patologiche) di Rimini, mette a punto attività del piano locale di contrasto al gioco d’azzardo patologico, in riferimento ai Piani di Zona propri del Comune.

Per informazioni o chiarimenti, contattare il numero telefonico 348.2332199, o indirizzare una mail a eventi@dipendenzepatologiche.apg23.org. Ingresso libero e gratuito, fino a esaurimento posti.

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