I paesi si spopolano? Non Casteldelci: "Grazie ai fondi, siamo attrattivi per residenti e imprese"
Nell’Italia dei paesini fantasmi, dove lo spopolamento assume spesso i contorni di una fuga in piena regola, a giocare il ruolo di eccezione sembra stagliarsi in Valmarecchia il Comune di Casteldelci. «Rileviamo ottime prospettive per il futuro, in quanto privilegiati dalla Finanziaria, come del resto tutti i centri fino a 500 abitanti», segnala il sindaco Fabiano Tonielli.
Che però a scanso di equivoci aggiunge: «Dopo lo spopolamento degli anni Settanta siamo definiti un Comune piccolo, a fronte della nostra entità demografica, che conta circa 400 abitanti». In un simile scenario la criticità è costituita da un «territorio enorme, con un significativo patrimonio pubblico da mantenere - ammette -. Tuttavia i movimenti rilevati negli ultimi anni non solo fanno ben sperare, ma piuttosto intravedere un’effettiva rinascita». Ed al riguardo oltre alla Cooperativa di comunità “Incanti Delcesi”, sorta di recente, Tonielli ricorda i traguardi mietuti da un Turismo che ha ripreso la sua corsa, mentre va ripartendo di slancio anche l’albergo situato nel cuore del Centro storico. «Senza dimenticare poi che a breve riaprirà i battenti uno stabilimento di produzione di acqua minerale e birra», fa notare. Novità concrete, dunque, che lo portano a rimarcare l’impegno profuso, per «mettere in rete ogni iniziativa, forti dell’ottimo appeal percepito nei nostri confini».
No Imu
Del resto Casteldelci «è stata privilegiata dalle ultime normative della Finanziaria, - riconosce – pertanto chi inizierà, proseguirà o trasferirà qui la sua attività non pagherà l’Imu per due anni, fino al 2023». E non è tutto. A tali pionieri, puntualizza, «il Comune potrà concedere in comodato immobili di sua proprietà, purché non utilizzati per fini istituzionali». Già arrivati invece, fa presente, «100mila euro, spalmati su 3 anni, per incentivare chi voglia trasferirsi o inaugurare un’attività, prospettiva che – osserva - ha innescato a catena movimento ed interesse forte intorno alla nostra realtà».
A scegliere questa gemma incastonata tra alture anche molti stranieri. Non solo olandesi «in cerca di una seconda casa, - precisa - ma anche famiglie che hanno messo radici, godendo di un ottimo grado di integrazione». Le comunità prevalenti? «Quelle provenienti dall’Est Europa, o dal Marocco, - spiega - sebbene si tratti di numeri piccoli da riportare cioè sui nostri numeri». Sul versante nuovi nati, come nel resto della penisola, «si attende invece una svolta, - riconosce - pur registrando la presenza sul territorio di nuove e giovani coppie», in vista dell’auspicato giro di boa. Da parte mia – sottolinea a chiusura il primo cittadino con un sorriso – in ufficio fungo anche da agente immobiliare, tempestato come sono dalle chiamate dei tanti interessati ad acquistare un’abitazione in questa zona».