Sosta selvaggia delle bici in centro: tutte le foto

di NICOLA STRAZZACAPA

RIMINI. Bici allacciate ai pali, alle cancellate, davanti ai monumenti e a volte sulle pavimentazioni storiche. Biciclette un po’ ovunque e rastrelliere piene. Spesso e volentieri, sempre nei giorni di mercato, quando il centro storico si trasforma in una sorta di cimitero delle due ruote. All’Arco d’Augusto, in via IV Novembre, in via Dante, non si salva niente e nessuno e risplendono sotto il sole catene e catenacci vari.

Sos rastrelliere

Il fenomeno, o meglio il malcostume, non può passare inosservato e trova come sempre presenti e attenti i responsabili e referenti di “Ciclisti Urbani Rimini”, la pagina Facebook diventata in meno di sei mesi una sorta di bussola per chi vuol vivere la nostra città sui pedali a suon di post e segnalazioni trasmesse a Palazzo Garampi. «Proprio questa mattina siamo andati a fare un sopralluogo davanti al Duomo e faremo un post su questo tema, perché abbiamo visto tante bici abbandonate sul pavimento romano, i pali e i marciapiedi: impediscono ai turisti la visuale dei nostri monumenti», esordisce Nicola Gobbi, il 25enne fondatore e gestore della pagina insieme a due coetanei. «Il Comune ha fatto un buon lavoro con le rastrelliere nuove di design, quei pali arrugginiti che compongono la parola Rimini sono la migliore soluzione perché consentono di legare più bici delle rastrelliere ordinarie: anche quelle più costose con i lucchetti a U. Chiederemo all’assessora alla mobilità Roberta Frisoni di aumentarle perché l’esigenza è palese, ancor più in giorni di mercato quando è vietato girare in centro anche sulle due ruote».

Sosta selvaggia in pista
Gobbi coglie l’occasione anche per tornare a denunciare un altro malcostume, tanto sgradevole quanto pericoloso per la sicurezza degli amanti di una bella pedalata per diletto o anche per lavoro. «Continuiamo a ricevere segnalazioni di auto lasciate costantemente in sosta sulle piste ciclabili, a partire dalla situazione davvero disastrosa di via della Fiera per la quale ci scrivono quasi tutti i giorni perché in diversi sono in difficoltà anche nell’accompagnare i figli a scuola. Così come dai Padulli, nel tratto che va da Valentini al sottopasso di via Marecchiese. Idem purtroppo anche in via Pascoli, dove, da quando hanno rimosso i bidoni a terra, si è creato un varco fra la strada e la pista pedonale utilizzato dagli automobilisti per entrarvi in macchina e poi lasciarla lì. Abbiamo consigliato al Comune la posa di fittoni e paletti a protezione delle ciclabili».

Bike Sharing avanti tutta
A proposito di due ruote, c’è da registrare il grande scatto sui pedali del bike sharing. Da un lato grazie all’ingresso in pista del servizio “oBike”, dall’altro con la promozione del già consolidato “Mi muovo in bici” che lancia la promozione #2oreperte!: a partire da sabato scorso e fino al 30 settembre tutti i possessori di un abbonamento annuale al bike sharing di Rimini potranno infatti pedalare gratis (senza cioè scatti tariffari) per le prime due ore di utilizzo di ciascun giorno del week end. Per ogni ulteriore informazione è stata anche creata la sezione dedicata #2oreperte sul sito http://convenzioni.bicincitta.com/promozioni/36-2oreperte. «Ben vengano queste iniziative e pure la nuova sperimentazione, più servizi e concorrenza ci sono più ne guadagnano i servizi stessi in efficienza e gli utenti in fatto di tariffe» ancora il portavoce di Ciclisti Urbani Rimini, che chiosa entrando nel merito delle discussioni sull’abbandono selvaggio delle “oBike” utilizzate: «Va premesso che si tratta di un’iniziativa privata che sarà sperimentata per 12 mesi. È molto positivo abbiano preso piede subito, poi sarà il Comune a fare le valutazioni del caso al termine del periodo di sperimentazione, come ad esempio se è indecoroso il fatto che vengano lasciate un po’ ovunque come accade secondo me a Roma: per evitarlo, il nostro Comune ha stabilito aree di sosta vietate (tutto il centro storico e i parchi pubblici), l’assessore Frisoni è molto attenta e in contatto tutti i giorni con oBike, cui segnala i casi di abbandono. L’azienda è poi altrettanto pronta nell’andare a ritirale. Spetterà a loro tirare le somme al momento opportuno e decidere se confermare un servizio a nostro parere per ora positivo». (foto Diego Gasperoni)

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