Furti al cimitero, spariti fiori e vetri dei lumini a Verucchio

Rimini
  • 23 novembre 2023

Fiori di plastica e i vetri dei lumini. Il cimitero di Verucchio preso di mira dai ladri. Nessun rispetto neanche per i defunti, lamentano alcuni dalla culla dei Malatesta. Si tratta di piccoli furti, potrebbe obiettare qualcuno ma restano pur sempre gesti vergognosi come ha ribadito di recente una verucchiese.

Oltre al danno la beffa

Piccole meschinità o presunte furbizie, con l’obiettivo di risparmiar qualche soldo ma che violano una sfera molto intima legata alla complessa gamma di emozioni che accompagnano qualunque visita alla tomba dei propri familiari. Chiunque si sente annientato di fronte alla morte di chi ha amato, ecco perché appare doloroso non poter controllare neanche gli omaggi floreali o gli arredi che si lasciano sulla lapide o davanti ai loculi sforzandosi di non spezzare il filo della memoria. Ecco perché la scia di danni può risultare devastante a livello emotivo e psicologico.

L’ultimo caso è stato denunciato nei giorni scorsi da una signora di Villa Verucchio che, stanca di veder razziare dalla tomba di un parente quanto aveva usato per decorarla, ha affidato la sua indignazione ai social.

Esasperazione alle stelle

Con un appello al vetriolo, la malcapitata si è rivolta al ladruncolo o alla banda coinvolta, poco importa che si tratti di bravate o di qualche tornaconto personale. «Vorrei sapere – scrive la donna – se tu che vai al cimitero a rubare fiori e vetri dei lumini godi a farlo o semplicemente sei tirchio al punto da deporre cose rubate sulla tomba di un tuo caro. Due lumini e tre mazzetti di fiori artificiali è quanto hai rubato (perché è questo che hai fatto: rubare) ma sempre dallo stesso loculo. Fai veramente schifo!».

La comunità si è unita al j’accuse della concittadina, spandendo sarcasmo sul riciclaggio che talvolta coinvolge anche decorazioni di peltro come angioletti o altre figure sacre. L’auspicio è quello di riuscire a dare un volto e un nome al responsabile magari attraverso segnalazioni o gli occhi elettronici di telecamere, meglio se mobili anche se, come commentano in città, è difficile intimidire gente senza scrupoli. Alla faccia del poeta Ugo Foscolo e alla lode dei sepolcri come luogo identitario di una comunità.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui