Funghi, via alla stagione: “Controllateli sempre e non fidatevi delle app, i rischi sono altissimi”

Con l’arrivo dell’autunno, si apre anche la stagione della raccolta dei funghi. A partire da oggi l’Ausl Romagna potenzia l’attività degli Sportelli micologici, dove è possibile far controllare gratuitamente i funghi raccolti nei boschi per verificare che siano commestibili e sicuri. Solo nel 2024 sono stati rilasciati circa 500 certificati di commestibilità: un dato che conferma l’importanza del servizio, soprattutto per prevenire intossicazioni che, in alcuni casi, possono avere conseguenze gravissime.

Gli sportelli sono nove e sono presenti in tutte le province romagnole, con aperture settimanali nei giorni di maggiore afflusso. A presentare il servizio e parlare dei rischi legati alla raccolta è il dottor Silvio Cantori, coordinatore dell’Ispettorato micologico dell’azienda sanitaria unica.

Dottor Cantori, qual è la funzione degli Sportelli micologici?

«Offriamo un servizio di identificazione dei funghi raccolti. Verifichiamo se sono commestibili, tossici o velenosi. Diamo anche indicazioni su come conservarli e cucinarli correttamente».

Perché l’attivazione anticipata quest’anno?

«A causa delle piogge estive, la stagione micologica è iniziata prima. Abbiamo già ricevuto molte richieste di controllo, per questo abbiamo anticipato l’apertura degli sportelli rispetto al 2024».

I cittadini sono più consapevoli rispetto al passato?

«Sì, grazie anche alla comunicazione tramite media e scuole. Ma c’è ancora troppa improvvisazione, e molti si considerano “esperti” senza basi solide. I funghi non perdonano l’approssimazione».

Quali sono i rischi maggiori?

«Si va da semplici disturbi gastrointestinali fino all’intossicazione grave, con danni epatici o addirittura esiti letali».

Ci sono casi frequenti di confusione tra specie?

«Uno dei più pericolosi è quello tra l’Amanita caesarea (ovolo buono), tra le più pregiate, e l’Amanita phalloides, velenosa. Quando sono chiuse a “uovo”, sono molto simili. Il rischio di errore è alto».

Anche i funghi ricevuti in regalo possono essere rischiosi?

«Certo. Se non si ha la certezza assoluta della loro provenienza e conservazione, è sempre meglio farli controllare. Il servizio dell’Ausl è gratuito, sia per privati che per commercianti».

Come si diventa micologi?

«Serve un diploma o una laurea, poi si frequenta un corso biennale con esami annuali e aggiornamento continuo. È una figura tecnica altamente specializzata».

Qual è l’errore più comune dei raccoglitori improvvisati?

«Trasportare i funghi in sacchetti chiusi o conservarli male. Vanno raccolti in cesti areati, tenuti al fresco in frigorifero e consumati freschi, al massimo entro 4-5 giorni. Bastano poche ore in condizioni sbagliate per renderli pericolosi».

Ci sono stati casi recenti di intossicazioni in Romagna?

«Nel 2024 abbiamo registrato una ventina di casi, per lo più con sintomi gastrointestinali. C’è stato anche un episodio più grave: due persone a Ravenna hanno ingerito una Amanita phalloides, confusa con l’ovolo buono. Per fortuna sono state soccorse in tempo».

Cosa bisogna fare in caso di sintomi?

«Recarsi subito al pronto soccorso. I danni maggiori si verificano a carico del fegato e l’intervento tempestivo può fare la differenza».

Che consigli darebbe a chi si avvicina per la prima volta alla raccolta?

«Usare abbigliamento adeguato per evitare vipere e zecche, raccogliere solo funghi ben conosciuti, in luoghi non inquinati, e trasportarli in cesti. C’è anche un limite: massimo tre chili. La raccolta è consentita solo martedì, giovedì, sabato e domenica».

E le app per riconoscere i funghi?

«Le sconsiglio. Il riconoscimento richiede osservazione diretta, anche del profumo e della consistenza. L’unica app utile può essere quella gps per ritrovare i luoghi di raccolta».

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