Frasi razziste alla partita di under 15: ragazzino insultato dal pubblico a Verucchio

Un altro caso di razzismo nello sport. Questa volta non arriva da un campo di serie A, ma da un piccolo stadio della provincia di Rimini.

Domenica 10 marzo, ore 10.30. A Verucchio, per il campionato di calcio under 15 provinciale, si sfidano i padroni di casa e lo Young Santarcangelo. La partita è vibrante, combattuta, ma tutto sommato corretta. Il fattaccio arriva nel secondo tempo quando un giocatore verucchiese ferma in modo irregolare un avversario. Per l’arbitro l’intervento è da cartellino giallo. Il giocatore, però, era già stato ammonito in precedenza e così, per lui, scatta il rosso e la doccia anticipata.

Dalle tribune, un genitore della squadra clementina non riesce a tenere la bocca chiusa e lo apostrofa con un epiteto razzista. L’arbitro, in campo, lo sente e lo annota nel suo referto. Referto che giovedì 14 marzo arriva sulla scrivania dell’avvocato Maria Luisa Trippitelli, giudice sportivo del Comitato di Rimini della Federazione Italiana Gioco Calcio, che decide di usare il pugno duro: chiude per due turni il “Valentino Mazzola”, stadio dove gioca lo Young Santarcangelo, e rifila anche una multa di 300 euro alla squadra clementina. Nel dispositivo l’avvocata sottolinea come sulle tribune in quel momento ci fossero parenti dei giovani in campo e che, proprio per questo, sia stato leso anche l’aspetto educativo.

Netta la censura per l’accaduto da parte del presidente dello Young Santarcangelo, Nelson Nicolini. «A nome della società chiedo scusa al ragazzo, ai genitori e a tutta la società del Verucchio. È un atteggiamento che condanniamo senza se e senza ma. Domani sera (questa sera, ndr) avremo una riunione con tutti i genitori dell’Under 15 e lì capiremo come comportarci. Non è escluso che chiuderemo le porte per le restanti gare nel nostro stadio. Ci dispiace per i ragazzi, ma non possiamo tollerare certi fatti».

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