Festival di Santarcangelo declassato, fondi governativi a rischio. Il sindaco: «Attacco alla libertà di espressione”. Colombo (FdI): «Soddisfatta»

Rimini
  • 29 giugno 2025

SANTARCANGELO. Taglio dei fondi ministeriali in arrivo per il Festival di Santarcangelo dei teatri? La notizia giunge da Roma, la commissione ministeriale che valuta la qualità del festival ha dimezzato il punteggio. Gioisce la deputata di Fratelli d’Italia Beatriz Colombo che nei giorni scorsi aveva presentato in tal senso un’interrogazione al ministro della Cultura Alessandro Giuli. Protesta il sindaco di Santarcangelo Filippo Sacchetti (Pd).

«Posso dirmi soddisfatta dell’esito della valutazione sul Festival di Santarcangelo da parte del Ministro della Cultura, Giuli, anche a seguito della mia specifica interrogazione parlamentare», spiega Colombo. «È una scelta culturale, non censoria: è evidente che, per la Commissione, la qualità della proposta artistica non è stata ritenuta più soddisfacente ai fini del sostegno pubblico. In una democrazia è giusto che tutti possano esprimersi e fare “arte”, ma l’accesso a finanziamenti pubblici deve avvenire nel rispetto di criteri di merito e qualità. Negli ultimi anni il Santarcangelo Festival ha dimostrato una deriva sempre più politicizzata, con spettacoli apertamente schierati contro valori fondativi della nostra società: dalla famiglia, alla religione, alla Nazione, fino ad arrivare a messaggi contro le istituzioni stesse. Spettacoli che parlano di “cadaveri come dottrine dei governi di destra”, o che celebrano la “decostruzione del mito della famiglia bianca e cattolica”, non possono essere sostenuti con risorse dei contribuenti, anche in rispetto di quella larga parte della cittadinanza che non si riconosce in questi messaggi divisivi.

Il Ministero ha inviato un segnale chiaro: la cultura deve tornare a unire, non a dividere, e chi riceve fondi pubblici deve rispondere a criteri chiari e controllabili. Il mio impegno continuerà affinché i finanziamenti statali destinati alla cultura vadano davvero a progetti di valore e rispettosi delle sensibilità della comunità nazionale».

«La notizia del dimezzamento dei punteggi ministeriali assegnati alla qualità artistica del nostro Festival è una vera doccia fredda», spiega invece Sacchetti. «Criteri uguali agli altri anni, stesso Festival da 55 anni, valutazioni ribaltate. Quindi capiamoci: chi valuta si è sbagliato, se la valutazione è oggettiva, oppure vuole far fuori Santarcangelo dalla scena culturale italiana (e internazionale). Credo che sia più la seconda versione, perché questa decisione è tutta politica. La politica di “colpirne uno per educarne 100”, un attacco alla libertà di espressione che ormai sappiamo piacere poco a questo governo. E questa escussione penalizzerà tanto di più il nostro Festival, perché il nostro è un Festival deliberatamente politico. Ovvero, qui si sceglie dal 1970 da che parte stare. Con quali occhi guardare il mondo. E sono sempre stati occhi di libertà, speranza, emancipazione. Sguardi verso chi è meno tutelato, gode di meno diritti, chi appartiene a minoranze che la massa del pensiero omologato spesso tenta di spazzare via. Santarcangelo è un presidio di libertà per la cultura italiana. Ma non per questo governo, che preferisce altro, un pensiero allineato che è disposto d ottenere anche con la repressione. Tira una brutta aria, ma questa non è una novità. La novità è che possiamo decidere, nei prossimi giorni, di essere al centro della nostra piazza, piazza Ganganelli, piazza del mondo, dove tutto si può discutere. Si può discutere di tutto perché siamo liberi. E nella pluralità nasce l‘idea di società che vogliamo. Vi invito a partecipare, tutti, ancora con più motivazione ed energia di prima. Dialogare, indignarci, magari anche dovendo correggere qualcosa, ma non restare indifferenti. Perché questa rischia di essere una scelta generale e un attacco pesante a ogni forma di libertà di espressione del nostro Paese. Facciamo sentire la nostra voce!

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