Sanità, recupero delle strutture turistiche marginali a partire dalle colonie, un vero sistema aeroportuale regionale, emergenza casa, educazione. Sono i temi su cui Rimini “non solo fa affidamento sulla Regione ma la stessa Regione può e deve fare affidamento su Rimini”. Giorno di analisi del voto in Emilia-Romagna e il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, augurando “buon lavoro” all’ormai ex collega Michele de Pascale, sottolinea che “l’esperienza amministrativa e di contatto territoriale è stata premiata in tanti casi”.
Nella sua analisi a 360 gradi, il primo cittadino riminese parte dall’astensionismo, “alto, altissimo, ma non nuovo”. Le cause sono la “sfiducia crescente dei cittadini verso la politica”, ma anche “l’evoluzione tecnologica e quindi con il cambiamento radicale dei mezzi e dei supporti con cui ci informiamo”.
De Pascale, prosegue, “ha vinto con merito, per come ha condotto la campagna elettorale, pragmatica e non ideologica, preparata sui temi e non fumosa, capace di ammettere errori”. Insomma “una campagna da sindaco”, con gli elettori che hanno “punito chi, con l’acqua e il fango che ancora scorreva nelle abitazioni e nelle aziende, si affrettava a cercare colpevoli”. Gli amministratori romagnoli, “De Pascale in primis, ci sono stati in mezzo a quel fango, assumendosi gli oneri di quel ruolo”. Inoltre, chiosa Sadegholvaad, il risultato delle urne dice che non paga “straparlare di ‘fine del modello’, di una regione o di città rappresentate come disastrose”. E “i fatti di Bologna della scorsa settimana sono stati l’equivalente della scampanellata di Salvini nel 2020 al quartiere Pilastro: hanno rinsaldato l’orgoglio e l’appartenenza di una città che certe ferite non le dimentica”.