Elezioni, Barboni alla Lega: "Consociativi eravate voi"

Rimini

RIMINI. Continua la resa dei conti all'interno del centrodestra dopo la sconfitta alle elezioni del 3 e 4 ottobre. Oggi il senatore Antonio Barboni (Forza Italia) replica all'onorevole Jacopo Morrone (Lega) e dice la sua nello scambio fra Alessandro Ravaglioli (Lega) e l'onorevole Elena Raffaelli (Lega).

"La perdurante “celoduristica” contesa interna alla Lega riminese mi impone di intervenire in quanto chiamato in causa in due successivi momenti una prima volta in maniera diretta ed una seconda volta in maniera indiretta - scrive Baroni -. Nel primo caso l’ amico Morrone mi chiede di “giustificare in qualche modo il crollo di Forza Italia”. La cosa non sarebbe difficile da discernere per chi fa politica e osserva i numeri elettorali. In ogni caso, ictu oculi, Forza Italia ha perso, rispetto alle ultime regionali, il 54% dei consensi. Dato ampiamente prevedibile in considerazione della “fuga” verso altri lidi dei consiglieri comunali in carica ed, a suo tempo, eletti dal partito e comunque occorso in tutte le situazioni analoghe in giro per l’ Italia. Poiché ero conscio di questa possibilità ho tentato l’ aggregazione delle forze moderate che non ha sortito, tuttavia, l’ effetto sperato. Preso atto dell’ insuccesso io, e solo io mi sembra di notare, ho rassegnato le mie dimissioni respinte dalla Sen. Bernini. Certo di aver chiarito la cosa all’ amico Morrone mi punge vaghezza di fargli notare che la Lega ha perso il 57% dei consensi, sempre rispetto alle regionali, ma non gli chiederò mai di spiegarlo... Nel secondo caso, nel fitto scambio epistolare tra la collega Raffaelli e Ravaglioli, compare una allocuzione meritevole di commento: vecchio schema consociativo della finta opposizione. Capisco che nell’ acrimonia del confronto possa sfuggire qualche commento fuori posto degno del bar dello sport, ma non è tollerabile se a vergarlo sia la penna di un Parlamentare. Perché se all’epoca dei fatti, in ragione della giovane età, si guardava Candy candy o la saga dei puffi non si può discettare con qualunquismo di una stagione politica senza conoscere nulla: delle delibere del tempo, degli iter amministrativi, degli esiti delle votazioni e soprattutto delle “assenze strategiche”. Inoltre in quella stagione i “consociativi”, che non volevano vincere le elezioni, riempivano le liste della Lega e raccoglievano le firme per farle presentare perché quell’1% serviva alla causa, anche a costo di incorrere in guai giudiziari. Intelligenti pauca".

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