Rimini, disabile perde il risarcimento: battaglia legale per 300mila euro

Con i 300.000 euro ricevuti dall'assicurazione come risarcimento danni per l'incidente che ormai da 15 anni lo costringe su una sedia a rotelle, un 60enne riminese ha deciso di garantirsi parte del futuro investendo sul mattone ed ha acquistato alcuni immobili. Questa scelta, però, l’ha fatta mentre la Corte d’Appello di Bologna stava per pronunciarsi sul ricorso presentato dalla compagnia assicuratrice che sosteneva un suo concorso di colpa nella tragedia che gli ha provocato l’invalidità. Per questo motivo, dopo essersi consultato con un professionista, ha deciso di varcare il confine con San Marino e concordare - questo almeno sostiene - con una società del Titano, un contratto di vendita fittizia degli immobili. Una pratica lecita se i soldi utilizzati per acquisire le proprietà non sono provento di attività illecite; tant’è che il primo nuovo contenzioso sarà oggetto di una causa civile e non penale. Perché fa tutto questo? Semplice lo scopo è risultare nulla tenente nel caso avesse perso la causa. Cosa, purtroppo per lui, accaduta: i giudici, infatti, ribaltato il primo verdetto e di lì a poco la compagnia assicuratrice bussa alla sua porta per riavere indietro il denaro. L’uomo spiega di non essere più in possesso dei soldi trasformati in mattone, un dettaglio che poco importa all’assicurazione: per riaverli intenta davanti al tribunale di Rimini una causa revocatoria della vendita. La prima sentenza favorevole alla compagnia assicuratrice, convince l’uomo della necessità di tornare ufficialmente in possesso degli immobili.