Delitto di Pierina a Rimini, l’ex generale Garofano dei Ris: «I test del dna? Non capisco perché non li abbiano già fatti»

«Aspettiamo che venga fissato l’incidente probatorio e che vengano eseguiti gli esami di laboratorio per portare un po’ di chiarezza in questo caso ancora oscuro». Lo ha detto il generale dei carabinieri Luciano Garofano, biologo e criminologo, ex comandante del Ris, reparto scientifico dei Carabinieri di Parma, e ora consulente di Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli, trovata assassinata in via del Ciclamino la mattina del 4 ottobre 2023. «Questo caso al momento non ha esibito nulla di eclatante se non l’iscrizione nel registro degli indagati del vicino di casa senegalese, Louis Dassilva, che poi non significa nulla, ma è un atto dovuto di garanzia per eseguire gli esami di laboratorio», conferma. E, commenta, «non capisco perché non li abbiano fatti prima». Forse perché gli investigatori già sapevano che avrebbero trovato poco o niente? «Impossibile dirlo - risponde Garofano - probabilmente si attendevano altri riscontri testimoniali. Adesso però è importante fare questi test con incidente probatorio, una garanzia per tutti e sarà importante vedere quali risultati ci saranno su alcuni reperti». Uno fra tutti la borsa della vittima su cui vi sarebbero tracce ematiche e non solo sul manico e anche all’interno. «Sulla borsa ad esempio - conclude il generale - sarà effettuata una doppia campionatura».
L’incidente probatorio
Il doppio test servirà a capire se il sangue trovato sul manico della borsa è della vittima o del killer e se ci sono tracce biologiche diverse ma con un dna conosciuto. Louis Dassilva la scorsa settimana, convocato in Questura e dichiarato indagato, è stato nuovamente sottoposto a prelievo del dna al fine appunto della comparazione. è chiaro che per la Procura di Rimini, tra i quattro sospettati ossia Manuela Bianchi e il fratello Loris, i vicini di casa Valeria Bartolucci e il marito Louis Dassilva, quest’ultimo è nella posizione più delicata. Louis Dassilva e la moglie hanno come avvocato Riario Fabbri e come consulente Roberta Bruzzone. Manuela Bianchi invece è difesa dallo studio Barzan di Riccione e come consulente avrà appunto il generale Garofano. La scelta dell’incidente probatorio, con un giudice terzo chiamato a nominare un consulente super partes per l’espletamento dei test (che in parte erano in mano alla polizia scientifica di Roma) è sinonimo di garanzia. Ma significa anche che il risultato - quando sarà disponibile - sarà più difficilmente confutabile dalle difese. Visto che a chiederlo è stata la difesa di Dassilva, forse lo stesso indagato è sicuro che il suo dna sulla scena non c’è. Restano infine da chiarire movente e alibi. Secondo la Procura, oramai appare chiaro che il primo sia da ricercare nella relazione extraconiugale di Dassilva con la nuora di Pierina. L’ipotesi è che, per favorire l’amante, l’uomo avrebbe rimosso l’ostacolo alla relazione, ossia la suocera. L’alibi è invece la moglie Valeria che continua a sostenere Dassilva. C’è da chiedersi se continuerà a farlo viste le indiscrezioni circa il perdurare della relazione extraconiugale di Louis. Ad oggi entrambe, moglie e amante, continuano a difendere l’uomo. Ieri intanto l’avvocato Nunzia Barzan ha incontrato il procuratore Daniele Paci. Un incontro a quanto pare conoscitivo e nulla più.