Delitto di Piera Paganelli a Rimini, l’assassino sapeva come muoversi

L’assassino di Piera Paganelli non poteva essere lì per caso. È una circostanza che può dirsi appurata, una delle pochissime, viste le ampie zone d’ombra che aleggiano sopra l’omicidio di via Del Ciclamino a Rimini. Il luogo in cui è avvenuto l’agguato – un vano racchiuso da due porte tagliafuoco, tra le scale condominiali e il tunnel che conduce ai garage interrati –, è uno spazio angusto, non visibile dall’esterno, da cui l’assassino sapeva che la 78enne sarebbe passata per salire al suo appartamento al terzo piano, dopo aver parcheggiato l’auto. Un punto che si può raggiungere infatti sia passando dal tunnel (il cui accesso è presidiato da un cancello che si chiude alle 21), che dal portone d’ingresso del condominio, scendendo poi le scale che conducono al piano interrato. L’assassino, se non è una persona residente nel complesso residenziale, potrebbe essere entrato sfruttando un condomino che ha aperto il portone oppure suonando un campanello e facendosi aprire. Di telecamere, invece, non ce ne sono, né lì né sulla strada che dalla sala del regno conduce in via Del Ciclamino. Aver immortalato l’uomo o la donna che ha (presumibilmente) pedinato Pierina sarebbe quindi un colpo di fortuna insperato.
Il luogo dove è stato trovato il cadavere, se è lo stesso in cui è avvenuto l’assassinio, non è lontano dagli appartamenti al primo piano. Nessuno ha sentito gridare una donna che veniva accoltellata per almeno 15 volte e che si è anche difesa? Magari le è stata tappata la bocca? Forse ad aggredirla sono state più persone? Tutti interrogativi su cui gli inquirenti stanno lavorando per trovare una risposta. Un’altra circostanza strana è che nessuno, in un popoloso condominio, si sia imbattuto nel cadavere che giaceva in una zona di passaggio tra le 22, l’ora stimata della morte, e le 8.30 del mattino seguente, quando la nuora ha dato l’allarme. Le possibilità quindi sono tre: o davvero nessun condomino è passato dalle scale per andare in garage, o qualcuno è passato, ha visto il cadavere e ha fatto finta di nulla, oppure il corpo è stato spostato lì in mattinata, riducendo l’arco temporale in cui qualcuno poteva imbattervisi. Chi non poteva essere presente martedì sera, però, era l’ex marito della donna, un albergatore che a stagione conclusa si trasferisce in Germania, a Monaco. Con l’uomo del resto, l’anziana aveva mantenuto un rapporto civile, senza particolari contrasti.