Corpolò, il centro “E’ Titottc” dona oltre 2.000 euro allo Ior per l’assistenza domiciliare

Nei giorni scorsi circa cento persone del borgo di Corpolò si sono sedute a tavola in occasione di un pranzo di beneficenza organizzato dal centro socio-culturale “E’ Titottc”. Il ricavato dell’evento, di 2.200 euro, è stato dedicato al sostegno dell’attività di assistenza domiciliare del paziente con diagnosi di tumore, servizio che l’Istituto oncologico romagnolo garantisce gratuitamente sul territorio riminese attraverso la collaborazione di una operatrice socio-sanitaria qualificata, Monika Welniak, presente alla festa per raccontare quanto sia importante garantire un aiuto alle famiglie dei malati di cancro. La donazione è stata consegnata alla sede Ior di Santarcangelo dal presidente del centro, Giovanni Pironi.
Come ha spiegato Fabrizio Miserocchi, direttore generale Ior, «l’assistenza domiciliare è uno dei servizi più richiesti nelle province di Rimini e Ravenna e si avvale della collaborazione di due operatrici socio-sanitarie, a cui le famiglie possono rivolgersi con fiducia perché selezionate e preparate dalla nostra organizzazione che le aggiorna sui bisogni del paziente. Si tratta di una cosa affatto scontata: al di là del risparmio economico, quando al contrario il parente viene lasciato solo si trova costretto a selezionare persone che non conosce e che, magari, non si rivelano altrettanto competenti. Spalancare le porte di casa propria a uno sconosciuto per prendersi cura di un proprio caro in difficoltà è una faccenda molto delicata: avere una struttura seria e ben radicata come lo Ior ti permette di avere una garanzia e una tranquillità in più, per poter fare affidamento su chi viene a bussare».
L’importanza dell’assistenza domiciliare per il territorio della Romagna è certificata anche dai numeri di questo servizio. Nel solo 2023 sono state in tutto 110 le famiglie seguite dalle operatrici socio-sanitarie dello Ior: 77 nel territorio di Ravenna, 33 in quello di Rimini. Le ore trascorse al letto dei malati sono state più di 3.000, per un totale di quasi 2.000 accessi a domicilio. I dati sono in forte crescita: l’anno precedente erano 75 i pazienti seguiti, ben 35 in meno.