Convalidato l’arresto del sabotatore del gasdotto arrestato a San Clemente

Rimini
  • 22 agosto 2025

La Corte d’Appello di Bologna ha confermato la custodia in carcere per Serhii Kuznetsov, il 49enne ucraino accusato di essere uno dei coordinatori dell’esplosione ai gasdotti Nord Stream. Kuznetsov è stato arrestato dai Carabinieri in una struttura ricettiva nel riminese, a San Clemente in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalla Corte federale tedesca su richiesta della Procura generale federale. Parlando con i cronisti al termine dell’udienza, l’avvocato Luca Montebelli, nominato questa mattina da Kuznetsov come difensore di fiducia, spiega che nella prossima udienza, fissata per il 3 settembre, i giudici “potrebbero decidere sulla consegna alla Germania” del suo assistito, che nel frattempo resterà in carcere a Rimini. Capelli rasati, t-shirt nera aderente e pantaloni marroni, quando è sceso dal mezzo della Polizia penitenziaria di Rimini e si è incamminato verso l’ingresso della Corte d’appello il 49enne ha fatto il gesto delle tre dita alzate, che riproduce il simbolo ucraino del tridente. L’udienza a porte chiuse davanti alla giudice Sonia Pasini, con la sostituta pg Licia Scagliarini in rappresentanza della Procura generale, è iniziata poco dopo le 12 ed è stata subito rinviata al primo pomeriggio per cercare un interprete dall’ucraino, richiesto espressamente da Kuznetsov. Quando è ripresa, a quanto si apprende, il 49enne non avrebbe acconsentito alla consegna alla Germania e avrebbe sostanzialmente preso le distanze dalle accuse. Rispondendo alle domande dei cronisti, infine, Montebelli non si è sbilanciato sulle sue prossime mosse, limitandosi a dire che valuterà con il suo assistito la strategia da adottare, anche sulla base dei documenti che arriveranno dalla Germania, e aggiungendo che Kuznetsov “è tranquillo come può esserlo una persona che è stata arrestata e che non era mai stata arrestata prima”.

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