“Chiodi e viti nella spiaggia libera dopo gli eventi alla Rimini Beach Arena”: la denuncia della Lipu


“Una trentina di chiodi e viti nella spiaggia libera di Miramare dopo i grandi eventi alla Rimini Beach Arena”. Lo denuncia Lipu Rimini in una nota.
“A Rimini nella spiaggia libera di Miramare davanti l’ex colonia bolognese da anni il nostro Comune, tra luglio e agosto, concede i grandi eventi della Rimini Beach Arena. Quel ritaglio di spiaggia, oltre ad essere habitat di un minuscolo uccello a grave rischio di estinzione, il fratino, è da tempo terreno di resistenza da parte della natura selvatica. La natura resiste, come suo solito, come fa per vocazione, nel senso che ad ogni nuova spianata la vegetazione risorge, ma nessuno sa dire ancora per quanto tempo. Una relazione botanica firmata dal dottor Thomas Bruschi riconosce in quell’area un’area ad alto interesse naturalistico. Ciò significa che a lasciarla libera di vivere, altrimenti detto a smettere di violentarla, diventerebbe una duna naturale.
Avete idea di quali benefici ne deriverebbero alla nostra comunità umana in tempi di cambiamento climatico? La battaglia che portiamo avanti quindi è legata all’amore e al rispetto verso la vita della natura, ma anche a una diversa idea di turismo e di città. E’ una battaglia culturale che guarda al futuro a partire da un presente in cui si ascolta e si vede, ci si accorge”.
Continua la nota: “Domenica scorsa siamo andati a pulire, eravamo pochi, una iniziativa che abbiamo lanciato come Lipu Rimini, legando a doppio filo questo gesto concreto di attenzione verso l’anima di un luogo alla manifestazione a sostegno della Global Sumud Flotilla, perché non c’è pace senza ecologia e viceversa: sembra banale dirlo, ma purtroppo banale non è. Ecco la notizia che non fa scalpore: tra la sabbia, in zona palco, in un’area molto estesa (hanno finito di smontare e “pulire” il 21 agosto), abbiamo ritrovato una trentina di chiodi e viti, alcuni molti arrugginiti. Soltanto alla fine ci è venuto in mente di fotografarne uno, dopo aver riempito quattro sacchi tra mozziconi, fascette di plastica e cocci di vetro. Giudicate voi”.