Rimini, catturato il re dei borseggiatori di treni e bus

Rimini

Lo inseguivano le forze dell’ordine mezza Italia e da Firenze c’era su di lui un mandato di cattura per una lunga serie di borseggi avvenuti sui treni e sui bus della Toscana. L’uomo dalle mani di velluto, un algerino di 55 anni, è stato arrestato ieri dai carabinieri di Rimini grazie alla decisiva collaborazione del vice sovrintendente della polizia penitenziaria Mauro Vagnini, l’agente che nel tempo libero cattura i ladri (è arrivato a quota 158). Il suo occhio clinico gli ha permesso di individuare il tipo sospetto che si aggirava nella zona della stazione ferroviaria di Rimini. Diversi anni fa era già stato pizzicato a Rimini. Dall’archivio della banca dati è risalito al nome e ha scoperto che su di lui c’era un’ordinanza di custodia mai eseguita. Qui entrano in scena i carabinieri, impegnati nel fine settima in un servizio di controllo ad ampio raggio e a “tolleranza zero”. L’algerino è stato rintracciato, ma ha esibito un documento olandese, apparentemente regolare: grazie a quello la faceva franca ovunque. Ma la memoria del poliziotto della penitenziaria e la tempestività dei carabinieri, stavolta, hanno fatto centro. I militari dell’Arma hanno arrestato anche un tunisino di 23 anni che non rispettava le imposizioni del giudice. Altre otto persone sono state denunciate dai carabinieri di Rimini per droga e furti. Tra loro tre ragazze minorenni, residenti tra Milano e Bergamo: i militari del radiomobile le hanno bloccate subito dopo avere sfilato - con la tecnica dell’abbraccio - due collanine d’oro indossate da due giovani turisti romani. Sono state segnalate all’autorità giudiziaria minorile con l’accusa di furto aggravato. and.ros.

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