RIMINI. La Camera penale di Rimini e la sua Commissione carcere lanciano un allarme sul carcere di Rimini all’indomani delle risse e dei due agenti feriti. «Recenti notizie di stampa», scrive in una nota, «hanno messo in luce gravi episodi di violenza verificatisi all’interno della Casa Circondariale di Rimini. La notizia non fa che confermare quanto sia urgente l’adozione di provvedimenti finalizzati a risolvere la situazione di emergenza in cui versano tutte le carceri italiane. Da tempo, la Camera Penale di Rimini sottolinea le gravi carenze strutturali e la carenza di personale in cui si trova la Casa Circondariale di Rimini. Nel manifestare la nostra solidarietà agli agenti della Polizia Penitenziaria, alla Comandante ed alla Direttrice del carcere di Rimini, auspichiamo interventi urgenti a livello nazionale in grado di ricondurre alla legalità l’esecuzione della pena e di tutelare adeguatamente gli agenti di polizia penitenziaria».
«Desideriamo, inoltre, richiamare l’attenzione sull’allerta lanciata dal Garante Regionale dell’Emilia Romagna, Roberto Cavalieri, e dalla Camera Penale di Parma, riguardo all’ampliamento del numero di posti letto nel nuovo padiglione del carcere di Parma», aggiunge la Camera penale, « attraverso l’installazione di ulteriori letti a castello, il che comporta un significativo incremento della popolazione detenuta. La situazione di cronico sovraffollamento, del grave fenomeno dei suicidi e della carenza di personale, evidenziato da tempo dall’Unione Camere Penali Italiane all’interno delle nostre carceri, rappresenta - così come anche affermato di recente anche da Sua Eccellenza Mons. Mario Delpini (Arcivescovo di Milano) - il tradimento della Costituzione».
«Questo tradimento», prosegue la nota, «si manifesta nella scarsa accessibilità a percorsi di recupero e nella prevalenza di una mentalità repressiva, orientata più alla vendetta che al reinserimento sociale. Mentre si promette sicurezza, si alimenta invece odio e conflitto verso le istituzioni da parte della popolazione detenuta, con un aumento consequenziale della recidiva. In occasione del Giubileo dei Detenuti, previsto per il 14 dicembre, rinnoviamo la nostra richiesta alle Istituzioni affinché adottino provvedimenti efficaci per migliorare la qualità della vita all’interno delle nostre carceri e ristabilire il rispetto dei principi costituzionali nell’applicazione della pena, perché il carcere non continui ad essere un Far West dove la frustrazione e la violenza rimanga un problema solo dei (pochi) Agenti e dei (tantissimi) Detenuti».