Caldo in Romagna, il meteorologo: “In 24 anni perso il 25% delle piogge, siamo la Puglia di 30 anni fa”

  • 14 agosto 2024

«Quella che stiamo vivendo si chiama in gergo “situazione di blocco”; succede quando un anticiclone di origine nordafricana si espande verso il nord Europa e il risultato, in questi casi, è sotto i nostri occhi: non solo un caldo umido e afoso, il peggiore di tutti, ma anche un caldo che si autoalimenta e che dura giorni e giorni. Insomma è la situazione peggiore di tutte».

Parla chiaro, come sempre, Pierluigi Randi, meteorologo romagnolo tra i più apprezzati a livello nazionale che però chiarisce subito che tale fenomeno non è del tutto anomalo: «Durante l’estate è normale vivere almeno una situazione del genere, quello che invece non è normale è la frequenza con cui ormai assistiamo a queste ondate di calore che inoltre ora durano molti più giorni».

Sulle temperature lo stesso Randi specifica: «Siamo vicini alle temperature record, del resto quando si sfiorano i 40 gradi non potrebbe essere diversamente, tuttavia in passato si sono registrati picchi più alti. Quello che colpisce, però, è il fatto che ormai da giorni abbiamo temperature che superano di 7 o 8 gradi le medie di agosto. In teoria in questo mese le massime dovrebbero aggirarsi in Romagna attorno ai 31 gradi. Quando cambierà la situazione? Ci sarà da soffrire ancora almeno fino a domenica sera, forse lunedì, quando l’anticiclone potrebbe spostarsi verso sud, ma sarà solo una tregua».

Ieri i picchi in Romagna si sono registrati soprattutto nel Faentino con punte di 38,1 a Faenza e Bagnacavallo, 38 a Lugo, 37 a Imola. Un po’ meglio a Forlì (35,5) e Cesena (34,6). Rimini si ferma a 33 gradi per la vicinanza al mare, che però conta poco o nulla per Ravenna con i suoi 35 gradi.

Ma che la situazione meteo della Romagna non sia più quella di una volta Randi lo evince non solo dalle temperature, ma anche dalle precipitazioni. E in questo caso i dati sono purtroppo clamorosi: «Dal 2000 ad oggi, quindi in poco meno di un quarto di secolo, la Romagna ha perso il 25% delle precipitazioni».

La cosiddetta tropicalizzazione della Romagna, insomma, sembra proseguire senza segnali di discontinuità.

«La Romagna di oggi - aggiunge Randi - ha in sostanza il clima che aveva la Puglia circa 30 anni fa. Pochi lo sanno, ma in realtà l’estate romagnola non era una stagione secca, anzi. Si trattava spesso di temporali isolati, ma le precipitazioni erano consistenti. La nostra stagione secca era l’inverno. Ora è praticamente il contrario».

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