Barcolana, il Bichi regala un nuovo grande sogno

Rimini

Cullati da un mare calmo e dalla pace delle ore del tramonto, un equipaggio speciale di Rimini formato da 12 persone è partito a bordo di Bichi, una splendida barca a vela, per raggiungere via mare Trieste e partecipare alla “Barcolana”, la regata con più partecipanti al mondo giunta alla sua 54ª edizione.

Protagonisti sono i ragazzi dell’associazione Esplora di Rimini con disabilità intellettiva. Tra i numerosissimi corsi proposti da Esplora c’è proprio il corso di vela e nel Dna dei suoi promotori c’è la sete di avventure e soprattutto il desiderio di condividere le emozioni che certe esperienze sanno regalare. La partenza è stata preceduta dai saluti del comandante del Marina di Rimini Gianni Sorci, luogo in cui si svolgono gli allenamenti di vela, l’ultimo prima della partenza era stato il sabato precedente e tutto era stato pianificato.

L’equipaggio ha trascorso un giorno e una notte nell’incantevole porticciolo di Pirano, in Slovenia, dove ha goduto di una giornata piena di sole e passeggiato tra i vicoli dello splendido borgo. Il sabato, il trasferimento a Trieste a respirare il clima pre-gara e immergersi nei tanti eventi presenti anche a terra.

Domenica, è il giorno della Barcolana: colpo di cannone e si parte. oltre 1.700 imbarcazioni «e noi lì in mezzo»… Regata con vento inizialmente stabile, poi moderato fino a teso e poi fresco. C’era una scarica adrenalinica di tutto il team ad ogni giro di boa. Manovre essenziali e perfette con massimo rispetto della sicurezza. Arrivo da cardiopalma con 33 nodi di bora e vele terzarolate. Ma il piazzamento è buono. Classifica generale classe crociera: 111esimi, Classe crociera categoria 0: 26.

Il ritorno: sosta a Pirano. «Tempo stupendo, acqua calda, così, nonostante il calendario sembra impedirlo, ci tuffiamo in mare – raccontano dalla barca –. Mollato gli ormeggi con previsioni ottimali, una bella traversata con bordo in costa croata, cena al sacco e la luna piena ad accompagnarci per tutta la traversata. Cosa resta? Resta aver avuto forza e coraggio di tirar fuori un altro sogno dal cassetto. Resta l’aver partecipato a una regata gigantesca, buttandosi in mezzo alla mischia senza differenze o categorie speciali. Restano i colori dei tramonti, i cieli stellati e la luna piena nelle notti di navigazione. Resta la gratitudine per uno skipper competente e appassionato che ha creduto in noi. Restano i sorrisi di Emma e i suoi 13 anni compiuti a bordo. Ma anche quelli di Filippo, Alberto, Marco, Giulia ed Emanuele. Resta l’amicizia di Pietro che da nostro commercialista ha lasciato i “conti” e si è fatto compagno di viaggio. Restano gli scambi di esperienze, cibo e vino con gli altri equipaggi e i ragazzi volontari dell’evento. Resta un dolore, per l’incidente accaduto ad un gruppo di amici di Riccione proprio in quei giorni, resta anche lui ad insegnarci quanto è importante ciò che resta e a continuare a vivere pienamente, con il cassetto pieno di sogni e i nostri sono fatti di nuovi mari, di corse in bici e tandem, di rocce da arrampicare, di partite a pallone. Sì, ci sono ancora tanti sogni che hanno bisogno di noi».

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