Ausl Romagna, un rosso da 197 milioni di euro

Rimini

Se il bilancio dovesse essere chiuso oggi, l’Ausl Romagna dovrebbe mettere in conto una perdita di esercizio pari a 197 milioni di euro.
Il perché si sia arrivati a questo negativo macroscopico è il frutto di tre elementi congiunti; il primo dei quali lo si trova nel bilancio preventivo 2022 alla voce “valore della produzione”, dove si vede chiaramente una riduzione rispetto all’anno scorso di quasi 54,5 milioni di euro. Allo stesso tempo sono aumentati i costi per ben 57,5 milioni di euro, spinti in alto dai prezzi delle bollette che, per gli ospedali romagnoli, sono cresciuti del 350% (passando dai 25,7 milioni spesi nel 2021 agli attuali 83,7 preventivati dall’azienda sanitaria), oltre ad un sensibile incremento dei beni sanitari diagnostici, per effetto della cessata fornitura di reagenti e tamponi molecolari a costo zero da parte della struttura commissariale e per l’adozione anche dei test rapidi.
Già questi due numeri, da soli, contribuiscono a creare uno squilibrio rilevante, generando un disavanzo di quasi 150 milioni di euro. Ma se a questo conto già piuttosto salato si unisce anche la riduzione dei proventi e oneri straordinari, attualmente a quota meno 87,6 milioni, ecco allora che si arriva a quel “buco” di quasi duecento milioni di euro.
In questa prima lettura ci sono, tuttavia, alcuni punti da chiarire, perché spulciando le rendicontazioni dell’Ausl si può vedere come già l’anno scorso, in fase di bilancio preventivo, l’azienda avesse messo in conto di dover incassare una perdita di esercizio abbondante, oltre i 100 milioni di euro, salvo poi essere riuscita a chiudere il bilancio addirittura in utile per 9.532 euro, grazie all’arrivo in extremis dei contributi attesi da parte degli Enti regionali e statali.
Dove sono i soldi?
Si arriva così al nodo cruciale, perché per una realtà imprenditoriale come la sanità pubblica, che non vive certo con i ricavi derivanti dalle prestazioni sanitarie (dato che il ticket si paga solo per le prestazioni specialistiche, per i relativi esami e per le prestazioni di pronto soccorso con carattere di non urgenza), il fattore contributi è determinante. Prendendo ancora una volta i numeri dell’Ausl Romagna, su un fatturato che nel preventivo 2022 si aggira intorno ai 2,5 miliardi di euro, la quota di ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie è di appena 217 milioni, a fronte di contributi per quasi 2 miliardi.
In un quadro così delineato, la mancanza nelle casse dell’Ausl di circa 120 milioni, di cui 36,4 milioni di rimborsi a titolo di pay-back per il superamento del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera e altri 88 per la gestione del Covid, è intervenuta ad incrinare gli equilibri economici. Nonostante ciò, il direttore generale dell’Ausl Romagna si dice fiducioso nell’arrivo entro la fine dell’anno di quelle risorse e lo stesso assessore Regionale alla sanità Raffaele Donini ha spiegato che una parte delle risorse per arrivare al pareggio di bilancio è già stata trovata e che il resto sarà comunque coperto con risorse dell’Ente di via Aldo Moro, prendendoli da partite che sarebbero state destinate ad altro.
I contributi
Venendo al fronte contributi regionali, per l’anno in corso la Regione ne ha messi a budget 9 miliardi, di cui 1,9 sono finiti nelle casse dell’azienda sanitaria romagnola, perfettamente in linea con quanto previsto dalle normative per la ripartizione delle risorse, che devono essere distribuite tra le varie Ausl a seconda del bacino demografico che rappresentano.

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