Alpini, petizione chiede di bloccare le adunate per due anni e raccoglie 15mila firme

Rimini

 Alpini sotto tiro dopo l'Adunata nazionale a Rimini e i presunti episodi di molestie. Se il sindaco della città romagnola Jamil Sadegholvaad sui social ha ribadito la volontà di ospitare di nuovo l'evento, con l'Associazione nazionale degli Alpini che ha condiviso il post con centinaia di like, e anche Modena è tra le candidate, la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org per sospenderlo per almeno due anni è vicina alle 15.000 firme. Mentre il capogruppo di Rimini Coraggiosa Marco Tonti definisce "la minimizzazione un'ulteriore violenza" Più nel dettaglio la petizione ricorda le "oltre 150 denunce" da parte di donne e minoranze alle attiviste di Non una di meno, che hanno raccolto "testimonianze sconcertanti", con gli Alpini che non si sarebbero "limitati alle molestie verbali ma sono arrivati a molestare fisicamente anche delle ragazze minorenni". Le denunce formali sono complesse così come rintracciare i colpevoli e che vengano presi provvedimenti adeguati. La petizione aggiunge che "ogni anno emergono episodi di questo genere eppure continuiamo ad accettare che questo evento abbia luogo". Da qui la rihiesta di sospenderlo per due anni e al Consiglio degli Alpini di prendere "seri provvedimenti, soprattutto in materia di rieducazione riguardo ai diritti umani: le scuse non sono più sufficienti". E dire che l'Ana proprio per l'Adunata ha previsto un decalogo di regole e la numero nove sancisce il "rispetto per il gentil sesso: il comportarsi male con loro, unito a sguaiataggini varie, trasforma l'adunata in un baccanale".

Non solo, tra le regole figurano: "Uno degli spettacoli più rivoltanti è offerto da quanti alzano il gomito. L'ubriachezza è uno dei vizi peggiori dell'uomo"; "Rispetto per il sonno altrui: non si capisce perché le notti, soprattutto di sabato, molti si sentano autorizzati a infastidire il prossimo con urla, canti sguaiati, trombette e rombi di motore fino alle prime luci dell'alba". Di certo, come ricorda il consigliere comunale Tonti invitandole aalla denuncia formale, "sono centinaia ormai le dichiarazioni di donne che denunciano di essere state molestate durante il raduno degli Alpini. Gli atteggiamenti che vengono minimizzati con un "come sei permalosa" o "fatti una risata", sottolinea, vanno "condannati così come le molestie stesse". Inoltre "quello cui abbiamo assistito non è purtroppo una novità, altro non è che la conseguenza del senso di impunità che alcuni trovano nelle dinamiche di gregge, Alpini o non, e nella disinibizione dell'alcol". Tonti chiede anche "un esame di coscienza" da parte di chi ha assistito in silenzio senza intervenire. La polemica si è apeta anche sulla presa di posizione delle Conferenza delle donne del Partito democratico e la portavoce Sonia Alvisi ci vede "una pesante strumentalizzazione di concetti espressi". 

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