Alluvione e ripartenza: il piano della sicurezza della Regione Emilia-Romagna per 1.500 chilometri di fiumi

Rimini
  • 04 dicembre 2025

Circa 1.500 chilometri di fiumi sotto esame, da Bologna a Rimini. Un lavoro di aggiornamento del quadro conoscitivo, imprescindibile dopo l’alluvione di maggio 2023, per la tutela del territorio e delle comunità che lo abitano, individuando, asta fluviale per asta fluviale, gli interventi che contribuiscono a garantire la messa in sicurezza.

È, in estrema sintesi, il progetto di variante al Pai (Piano stralcio per l’assetto idrogeologico) per il fiume Po, che prevede l’estensione ai bacini del Reno, dei fiumi romagnoli e di Conca-Marecchia. L’obiettivo, ricorda la Regione, è omogeneizzare la pianificazione di bacino del Po anche ai territori dei bacini colpiti dalle alluvioni e più esposti a rischi idraulici e idrogeologici.

L’aggiornamento del Pai Po, redatto dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (AdbPo), è stato illustrato in Regione alla presenza della sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, da parte del segretario generale facente funzione dell’Autorità di bacino, Andrea Colombo, in due incontri: al primo hanno partecipato i sindaci dei Comuni colpiti dagli eventi alluvionali, al secondo i rappresentanti dei comitati degli alluvionati. Presente anche il vicecommissario alla ricostruzione, Gianluca Loffredo.

“Voglio ringraziare innanzitutto AdbPo per l’immenso lavoro fatto - ha sottolineato Rontini-. Come Regione non siamo rimasti fermi, nell’arco dell’anno abbiamo fatto sopralluoghi e assemblee nei territori, per toccare con mano le necessità e confrontarci con amministratrici, amministratori, cittadine e cittadini. Nella manovra - ha proseguito la sottosegretaria - oltre al raddoppio delle risorse per la manutenzione del territorio, abbiamo messo a bilancio 10 milioni di risorse nostre: serviranno per iniziare a progettare quanto prima gli interventi strutturali individuati dal Pai, che verranno finanziati con le risorse del decreto 65/2025”.

Il progetto di variante al Pai Po verrà adottato il 18 dicembre prossimo in sede di Conferenza istituzionale permanente (Cip); dopodiché ci saranno 90 giorni per inviare osservazioni da parte di tutti gli interessati, per poi proseguire nel percorso verso l’approvazione definitiva con decreto della presidente del Consiglio.

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