Alla sbarra per aver evaso due milioni di imposte. «Il conto svizzero? Lo scherzo di un amico»

Rimini
  • 09 giugno 2025

Da una perquisizione domiciliare è emerso un file bancario sul cellulare, prova, secondo le autorità giudiziarie italiane di un conto milionario presso una banca svizzera, la cui esistenza era stata nascosta al Fisco del Bel Paese. Da qui è partita un’odissea giudiziaria che da dieci anni a questa a parte tiene in scacco un sammarinese di 50 anni, accusato di aver omesso di versare imposte per oltre due milioni di euro nel 2016. L’uomo, dopo essersi visto sequestrare quote ingenti del proprio patrimonio, ha deciso di affidare la propria difesa all’avvocato Paolo Ghiselli del foro di Rimini. Ciò che ha da sempre sostenuto il 50enne, che si definisce vittima di un macroscopico errore investigativo, è che quel conto, apparso nel 2017 mentre la Guardia di finanza gli perquisivano la casa - in cerca di documenti riguardanti il trasferimento fraudolento di valori e il contrabbando di carburante - non era che uno scherzo goliardico architettato da alcuni amici. Ad accendere i sospetti fu infatti un file nel cellulare, contenente l’immagine di un presunto conto corrente svizzero intestato all’uomo, con un saldo milionario riferito all’anno 2016.

A sostegno della sua innocenza, inoltre, il 50enne porta anche il fatto che l’esistenza effettiva di quel conto milionario non fu mai verificata nemmeno attraverso una rogatoria internazionale. Non risultano, come ha evidenziato la difesa, accertamenti presso istituti bancari elvetici che confermino il possesso di somme all’estero da parte dell’uomo.

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