A Marina Centro radici dei pini coperte con l’asfalto. Gli ambientalisti: «Pericolo sicurezza»

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Fanno discutere i lavori di riqualificazione che interessano strada e marciapiedi di viale Trento, a Marina centro, dettati dall’affiorare delle radici dei pini: «Solo un imbellettamento a beneficio dei turisti. Meglio puntare su altre tecniche». A storcere il naso sono, in particolare, le associazioni del coordinamento ambientalista e animalista della città di cui si fa portavoce Antonio Brandi, vicepresidente Wwf Rimini.

Secondo gli attivisti vanno cambiate le modalità di intervento per scongiurare il crollo di altre alberature. Nel mirino finiscono, quindi, il taglio delle radici superficiali e il successivo rifacimento del manto stradale con il solito asfalto liscio e nero, «del tutto impermeabile ad acqua piovana ed aria». Un metodo, proseguono, che crea solo altre criticità. Se viene promossa la deimpermeabilizzazione dei marciapiedi, «peraltro ancora in fase provvisoria», i lavori sulla carreggiata vengono liquidati «come inutili», anche a detta della stessa ditta esecutrice, «perché fra un anno o due si ripresenterà la stessa situazione».

E intanto il taglio ripetuto delle radici, anche se moderato e limitato a quelle più superficiali, assieme alle continue e pesanti potature dei rami, «finirà per minare vitalità e stabilità degli alberi». Quelli in atto sono perciò lavori «di imbellettamento, utili a fini turistici immediati, o per le proteste di qualche residente, ma molto pericolosi alla lunga, per la stabilità e sopravvivenza dei pini che sono utili per la qualità della vita, oltre che importanti per l’immagine turistica della città». Gli alberi producono infatti ossigeno e combattono caldo e ondate di calore. Un esempio? «A Cattolica in via del Giglio, prima del taglio dei pini lo scorso agosto c’erano 28 gradi all’ombra di un pino e ben 47,5 gradi in pieno sole».

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