Rimini. Yacht di lusso e ricavi da 3 milioni, la darsena decolla

Stagione col segno più davanti. E fatturato tornato quello del pre-governo Monti, antecedente cioè all’introduzione della supertassa sugli yacht che provocò una fuga di massa delle imbarcazioni di lusso verso porti esteri. «Parliamo del 2010, quando la darsena registrava il tutto esaurito – sottolinea Gianni Sorci, direttore del “Marina di Rimini” – e i vip sceglievano Rimini come porto d’attracco. Ebbene, diciamo che ci sono voluti più di dieci anni per tornare a quei livelli», rilancia il manager riminese.

Sorci, come è stata la stagione 2023?

«Buona. Sia in termini di fatturato, siamo vicini a quello del 2010, che di barche ormeggiate. Di medie dimensioni, ma anche grandi».

Può darci qualche numero?

«Credo che anche quest’anno riusciremo a centrare ricavi per 3 milioni di euro circa. In linea col 2022 quindi. Ma quello che più soddisfa è stato il tutto esaurito, nel corso dell’estate, dei posti barca per un totale di almeno 550 imbarcazioni: 215 con contratto fino al 2049, quando ci scadrà la concessione, altre 250 con permanenza annuale, un’altra sessantina di “transito”, pari al 10% obbligatorio per legge che, dall’inizio di gennaio ad oggi, ci hanno garantito circa 300 transiti, tra mezzi rimasti per un weekend e altri che hanno ormeggiato per tre o quattro notti. Altre cinquanta sono poi le barche a carattere “stagionale”; parliamo di dimensioni medio-piccole che, a fine estate, vengono tirate a secco. Infine, ci sono 12 house boat che occupano, comunque, uno spazio barca».

Insomma, Rimini è tornata ad essere attrattiva anche per un certo turismo elitario.

«Diciamo che di barche grandi, quelle da 20-25 metri, battenti bandiera estera, da quella di Malta a quella del Sud Africa, fino a quella britannica, ne sono arrivate diverse. Ma è più che soddisfacente anche la presenza di cabinati medi sia a vela che a motore, i cui proprietari non sono locali».

A proposito delle 12 house boat, il mercato come sta rispondendo?

«Molto bene. Basti pensare che a luglio abbiamo avuto 900 presenze, e per due terzi straniere, provenienti da un po’ tutto il mondo: europei molti, ma anche statunitensi, canadesi, australiani, perfino giapponesi e di Taiwan. E a metà agosto eravamo già sulle 700 presenze. Parliamo di 300 euro al giorno a “casetta”, che può coprire cinque posti letto. Davvero un buon risultato».

Rispetto allo scorso anno che bilancio potete fare della stagione?

«Molto soddisfacente, diciamo che possiamo parlare di un buon 10%, 15% in più».

Sorci, una curiosità: il mercato delle barche tira sempre?

«Certo che sì. E quest’anno c’è stato un forte rilancio soprattutto dell’usato visti i tempi lunghi che occorrono per avere una barca nuova a causa della carenza di materie prime che ha rallentato la produzione. Sul mercato ora non ci sono più imbarcazioni usate in vendita perché quelle disponibili sono state tutte acquistate: in tre mesi dall’annuncio arrivava l’acquirente».

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