Rimini. Vigile del fuoco si faceva pagare finti sopralluoghi

Rimini

Controlli antincendio certificati ma non effettuati, almeno una quindicina quelli contestati a un funzionario dei vigili del fuoco di 59 anni residente a Rimini. Accuse che sono state notificate ieri mattina con l’avviso di conclusione indagini e la contestuale perquisizione della squadra giudiziaria della Polizia locale nell’ufficio del funzionario. Truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico sono le accuse mosse dal pubblico ministero Anna Domenica Gallucci al 59enne, difeso dall’avvocato Marco Ditroia, per una serie di pratiche svolte tra il 2019 e il 2020. Nel mirino almeno 15 atti nei quali ci sarebbero delle incongruenze nelle carte dei sopralluoghi che il vigile del fuoco attesta avere eseguito: assenza di firma del titolare della struttura, mancanza totale o parziale di data. Tra le attività infatti che un funzionario del Corpo può effettuare c’è quella di svolgere dei sopralluoghi anticendio in orario fuori servizio in strutture che necessitano di tale certificazione: alberghi, residence, ma anche aziende, supermercati o condomini. Per tale attività il ministero dell’Interno prevede un’indennità che varia dagli 80 ai 400 euro, ma che, nel caso sottoposto all’attenzione della procura, sarebbe di circa 170 euro a pratica. Soldi sottratti allo Stato, secondo l’accusa, visto che quei sopralluoghi in alcuni casi non sarebbero neppure mai stati fatti perchè il titolare della struttura sarebbe stato in ospedale o semplicemente non presente. Una serie di falsi controlli quindi, sempre secondo l’accusa, e di conseguenti false certificazioni, da cui l’accusa di falso in atto pubblico. Un’indagine che ha colto totalmente di sorpresa il funzionario che ne è venuto a conoscenza solamente ieri mattina con la perquisizione della Polizia locale. «Si sente sereno e tranquillo sotto il profilo delle contestazioni – commenta l’avvocato Marco Ditroia – è chiaro che è amareggiato, avendo dedicato una vita al Corpo dei vigili del fuoco. Parliamo di un funzionario conosciuto e rispettato che rispetta il lavoro della Procura e che è sereno sotto il profilo della responsabilità ma ovviamente preoccupato per un eventuale procedimento penale e che ha saputo solo ieri mattina, con la perquisizione nel suo ufficio, che era in corso un’indagine nei suoi confronti».

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