Rimini, viaggio nella crisi: "A 74 anni torno a lavorare come donna delle pulizie"

Inflazione galoppante (+5,7% a febbraio), bollette insostenibili, gasolio e benzina cresciuti in appena due settimane di 60 centesimi, guerra in Ucraina. Non siamo in uno di quei film apocalittici tipici americani, ma nella realtà. Con imprenditori, commercianti, e anziani pensionati e fare i conti con un carovita stile anni ’70, che pensavamo ormai dimenticato, ma che, invece, si è, improvvisamente, rimaterializzato in tutta la sua drammaticità, e con una guerra che, immagini tv e fuga dei profughi, dal 2022 ci catapulta in quel tragico passato rappresentato dai primi cinquant’anni del secolo scorso.

Il barista: "Se continua così, chiudo"

«Gli incassi calano, mentre le spese aumentano. Giorno dopo giorno. Non voglio nemmeno pensarci, ma se continua così sarò costretto a chiudere l’attività». Marco Mulazzani, titolare dell’Aris Bar di via Caduti di Marzabotto, lo dice senza mezzi termini. E con bollette alla mano: la crisi energetica, sommata alla guerra in Ucraina, sta mettendo in ginocchio un intero settore, quello del commercio: «Nell’arco di sei mesi, il costo dell’energia elettrica è raddoppiato - dice preoccupato -. Ho qui le bollette: maggio 2021, 600 euro; settembre 2021, eravamo già a 900 euro; ottobre 2021, 1.080 euro; novembre 2021, addirittura 1.180 euro, fino al picco di dicembre quando la bolletta è lievitata a 1.200 euro. Più chiaro di così, non c’è altro da aggiungere».
E qui la situazione, già grave a causa del rincaro dei prezzi dell’energia, diventa da allarme rosso. In particolare per chi, come Mulazzani, l’auto è costretto a prenderla, tutti i giorni, per raggiungere il posto di lavoro. «Da Viserba, dove vivo, a via Caduti di Marzabotto, dove ho il bar, sono bei chilometri - spiega il commerciante -. Ebbene, se prima dell’inizio del conflitto con 20 euro, io ho un 1600 di cilindrata, ci giravo, tra lavoro, spesa al supermercato e uscite con gli amici, almeno una settimana, adesso non supero neppure due giorni. In sostanza, ogni 48 ore devo andare dal benzinaio. Ditemi se è una cosa possibile».

L'artigiano: "Metano, gasolio e materie prime, troppe spese in più"

Una crisi dettata dai rincari dei prodotti petroliferi e dalla guerra in Ucraina. Esplosa proprio mentre l’economia italiana (e quella riminese), stava registrando una crescita importante, per un Pil 2021 attestatosi intorno ad un +6,5%, rispetto al 2020. «Stavamo vivendo un momento di forte espansione – spiega Matteo Pagnoni, titolare della Tormec, azienda di Saludecio, specializzata nella produzione di prodotti di carpenteria meccanica, che dà lavoro ad otto dipendenti –, con commesse importanti provenienti anche da una grande azienda riminese, per la quale lavoriamo da anni, ed ecco materializzarsi improvvisamente questo caro-prezzi nel settore energetico. E non solo, come se non bastasse arriva anche il conflitto bellico. Un combinato disposto di imprevisti che determinerà alla fine un forte incremento di spesa per l’acquisto delle materie prime da lavorare e del gasolio per il trasporto dei prodotti finiti».

Parliamo di aumenti di 50-60 centesimi al litro per la nafta, in appena quindici giorni di guerra (da circa 1,170 euro nel periodo pre-bellico, ai circa 2,280 euro di oggi), e del 30% nell’ambito delle materie prime come le lamiere, l’acciaio, i minerali in ferro e carbone. «Per quanto riguarda il gasolio – spiega Pagnoni - il nostro camion copre spostamenti di 300 chilometri al giorno per recapitare i nostri prodotti ai committenti della provincia di Rimini, per cui è facilmente intuibile il peso rappresentato dall’impennata dei prezzi del gasolio. Circa il metano per riscaldare gli ambienti lavorativi, invece, l’ultima bolletta, quella di febbraio per la precisione, si è attestata sui 2.200 euro, qualcosa come il doppio di quanto pagavano prima. Diciamo che sui costi complessivi dell’azienda, quello energetico incide per un 3%».
Ma è il costo delle materie prime a preoccupare principalmente l’imprenditore. «Il prodotto lo acquistiamo in Italia – sottolinea Pagnoni-, ma la ditta fornitrice, che si rifornisce in India e nell’Est Europa, ci ha già comunicato che la situazione, causa conflitto bellico, si aggraverà nei prossimi mesi. Ad oggi i loro magazzini sono ancora pieni, ma in prospettiva, qualora la guerra dovesse prolungarsi, prevedono che ci sarà una forte carenza, con tutto quello che ne conseguirà. Ad oggi questi prodotti siderurgici stanno intorno alle 1.250 euro a tonnellata, contro le 1.120 di qualche mese fa».
Pagnoni, tuttavia, non si dice preoccupato per le prospettive future. «Aumenti di spese ne subiremo – conclude -, ma il settore, per fortuna, non è in crisi. Anzi!».

La pensionata: "A 74 anni vado a fare le pulizie, altrimenti non ce la faccio"

Mentre la crisi energetica e la guerra in Ucraina danneggiano il tessuto economico romagnolo, l’aumento delle bollette annienta le finanze delle famiglie riminesi. In modo irreversibile. Come nel caso della signora M.S., 74enne pensionata (mettiamo le iniziali per volontà della donna), costretta a vivere, ma forse è il caso di dire sopravvivere, con 638 euro al mese. «Per fortuna che ai 513 euro mensili della pensione italiana sono riuscita cumulare anche le 125 euro della pensione tedesca (la donna, per una parte della sua vita, ha lavorato in Germania, ndr), perché altrimenti, se già fatico a pagarmi un appartamento, senza quegli spiccioli non sarei nemmeno riuscita a permettermi un tetto sulla testa». Lo Stato italiano, per persone con dichiarazioni Isee sotto gli 8.200 euro, garantisce un contributo per il pagamento delle bollette della luce, dell’acqua e del gas, e anche della Tari. «Badate bene – avverte M.S. -, qui a Rimini non sono la sola pensionata a vivere in queste condizioni. Ce ne sono tante altre che si trovano nella mia stessa situazione e che non sanno come andare avanti». Bollette, affitto e i soldi finiscono subito. « E per potermi permettere, almeno, un pasto caldo al giorno vado a fare le pulizie, dove capita»: e questo a 74 anni, quando un’anziana dovrebbe godersi la fase discendente della vita in pace e senza preoccupazioni.

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