Rimini, versa la caparra ma la casa non esiste: benefattore offre la vacanza scontata

Paga la caparra per la vacanza ma scatta la truffa della casa fantasma. Ma per ricompensarla un romagnolo le offre un affitto scontato.
Aveva prenotato un appartamento vista mare per ferie degne di questo nome ma è caduta nel raggiro di un annuncio su una piattaforma web dedicata alla compravendita di prodotti o servizi. È finita con un pugno di mosche in mano la 39enne Carlotta Stoico che vive in provincia di Varese a Gallarate che, prima della denuncia ai carabinieri, ha affidato il suo disappunto a una pagina Facebook dedicata a Rimini. Uno sfogo che le ha fornito il lieto fine. Letto il post, un utente l’ha contattata, dicendosi dispiaciuto per quanto accaduto e sentendosi in dovere di aiutarla. Spiega Carlotta: «Mi ha proposto uno sconto di 400 euro, ossia la cifra andata in fumo, a fronte di un appartamento che su Booking risultava in affitto a oltre mille euro a settimana. Ma non basta. L’edificio sorge vicino a una spiaggia libera che mi consentirà un ulteriore risparmio».

Il raggiro in un clic


La donna cercava una soluzione a misura di famiglia, per aggiudicarsi un soggiorno sicuro, lei che è mamma di tre bambini dai 2 ai 16 anni. Nella ricerca online la conquistano le foto di un appartamento a Rimini, in viale Biella a due passi dal mare. Quindi contatta l’inserzionista chiedendo se avesse disponibilità dal 16 al 23 agosto. Non solo riceve conferma ma per giunta una serie di vantaggi. «Mi ha chiesto un anticipo di 400 euro che comprendeva 250 di caparra nonché la cifra per prenotare lettini e ombrelloni a 170 euro, anziché i previsti 220, con uno sconto del 25%». L’interlocutore le promette un regolare contratto con ricevuta e la invita a spedire copia dei documenti. Intanto Carlotta fa delle ricerche su Google map e viene rassicurata dal fatto che lo stabilimento balneare proposto si trovi poco distante dalla casa in affitto. A convincerla è anche la mail con tanto di nome e cognome, con cui l’uomo le scrive, per poi utilizzare anche whatsapp. Sembra una ghiotta occasione, così fa il bonifico ma comincia presto a nutrire dei dubbi, perché una volta intascata la cifra sulla sua PostePay, l’uomo sparisce. Non risponde neanche ai messaggi, peccato che se a comporre lo stesso numero erano altri, come il marito di Carlotta di cui il truffatore ignorava numero di cellulare e nome, risponde con garbo proponendo lo stesso affare. Quando comprende di esser stata gabbata, la 39enne corre sui social, per evitare che altri incappino nello stesso furbetto. Ora vede il bicchiere mezzo pieno: «Almeno – dice – ho evitato un viaggio a vuoto da Varese con tre bambini».

Commenti

  1. questo soggetto quando lo si scopre……fargli un …..ulo, grande come l’appartamento “fantasma” altro che semplice condanna “a piede libero” per truffa…….

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