«La variante alla statale 16? L’assessora che l’invoca va contro ai capisaldi dem». È un fiume in piena il segretario del circolo Pd di Santa Giustina Ettore Pagliarani nonché portavoce del gruppo “Tavolo verde”. «Sono 15 anni che si annuncia la costruzione della variante alla Statale 16 – esordisce Pagliarani – un disastro ambientale finora rimandato. Se edificato, quest’ecomostro rovinerà le riserve idriche del fiume Marecchia e ridurrà di un terzo le zone agricole della Provincia che prima delle amministrazioni Gnassi era definita “speciale” dal Piano regolatore generale e contrassegnata con la tripla “A”. Una prospettiva tragica che non scoraggia, le recenti dichiarazioni dell’assessora alla Pianificazione del territorio, Roberta Frisoni che, accusando il governo di un preoccupante silenzio, invoca un cambio di passo». La pianificazione nazionale in capo a Anas, secondo Frisoni, migliorerebbe la viabilità del quadrante nord della città potenziando l’accessibilità al territorio, specie se Anas accoglierà il dossier di osservazioni stilato dall’amministrazione riminese sia per mitigare l’impatto dell’opera sull’ambiente sia per snellire l’ingresso a fiera e casello autostradale.
I rischi
Un’assurdità, taglia corto Pagliarani, dichiarando che l’assessora «sollecita un dramma pur appartenendo come me ai dem da sempre difensori dell’Ambiente e di uno sviluppo sostenibile che metta al bando il consumo di suolo. Tradotto: la sua posizione mi pare un controsenso». La variante, lamenta, infierirà su un terreno fertile travolgendo in primis l’area di Bellaria Igea Marina, arrivando in parallelo all’autostrada A14 con un taglio in diagonale che tagliuzzerà i campi in triangoli dove i mezzi agricoli faticheranno a muoversi. Ma non solo, la colata di cemento intercetterà fossi e scoli a mare creando una frattura pericolosa in caso di piogge abbondanti, riducendo l’impermeabilizzazione del suolo. Il peggio, prosegue Pagliarani, è che il progetto interesserà «500mila metri quadri e aggiungerà all’inquinamento dell’A14 calcolato in 29 tonnellate annue di PM10 (particolato inferiore a 10 micrometri, ndr) altre 10 tonnellate all’anno». La preoccupazione dei cittadini è enorme davanti a una scelta che mina la salute e tarpa le ali alla vocazione turistica, mettendo in difficoltà imprenditori e lavoratori agricoli fra cui gli stranieri che inviano le rimesse ai parenti rimasti in patria. Prosegue il segretario: «A soffrire sarà anche il bacino sotterraneo del Marecchia che, secondo un geologo da noi incaricato, si sviluppa fino a 300 metri sotto i nostri piedi. Una riserva d’acqua preziosa che sarà avvelenata dall’inquinamento. Eppure, tira le fila, «la soluzione c’è: per snellire il traffico basta allargare la sede della SS16, un’opzione mai valutata preferendo ascoltare chi ha più potere contrattuale dei cittadini», ma promette battaglia: «La prossima settimana metteremo striscioni contro la variante sulle vie Tolemaide e Orsoleto».