Rimini. Varato il piano anticorruzione: i dirigenti devono ruotare

Rimini

RIMINI. Rotazione del 40% dei dirigenti e del 12% delle posizioni organizzative, lo spacchettamento dei procedimenti di affidamento degli appalti pubblici più importanti in modo da avere sulla medesima procedura l’intervento di due uffici diversi e realizzare così su di essi un controllo incrociato e un costante controllo per il rispetto del Codice di comportamento dei dipendenti. Inoltre, particolare attenzione posta sull’attività di monitoraggio degli accessi agli uffici comunali.

Sono alcune delle azioni messe in campo nell’ultimo anno a prevenzione dei comportamenti irregolari nella pubblica amministrazione e riproposte nel Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza 2020-2022, approvato venerdì scorso dalla Giunta. Il piano prende in esame il complesso dell’attività gestita dal Comune ed evidenzia le azioni specifiche e le misure da proseguire o implementare, in continuità col percorso avviato già negli anni scorsi. ”Un’attività indispensabile e necessaria per il corretto funzionamento della macchina sia nel rapporto con i cittadini e la comunità che per i processi interni - è la dichiarazione dell’Amministrazione comunale di Rimini -. Il piano è frutto del lavoro di verifica e ricognizione puntuale dell’attività svolta, disponendo i correttivi strutturali affinché le criticità emerse non si verifichino nel futuro”.

Un piano di azioni mirate che parte dalla revisione dell’assetto organizzativo dell’Ente completato nei primi mesi dell’anno passato (e proseguito con alcuni limitati, ma importanti aggiustamenti fino a fine anno) e che ha portato alla rotazione di un numero significativo di incarichi dirigenziali e di posizione organizzativa, anche in settori tradizionalmente considerati ‘ad alto rischio’ (ad esempio, il Settore Patrimonio, l’Ufficio Gare, l’Edilizia privata ed altri). In proposito va comunque ricordato che tali avvicendamenti di dirigenti alla guida degli Uffici più esposti sono anche il frutto del turn over del personale e del programma di reclutamento straordinario che l’Amministrazione ha avviato negli anni scorsi, ma certamente hanno contribuito in modo significativo alla rotazione. Infatti nel corso del 2019 si è determinata la rotazione (totale o parziale) di ben 8 dirigenti sui 20 in servizio pari al 40% degli incarichi dirigenziali. Sempre nel corso del 2019, a seguito delle modifiche organizzative introdotte, si è prodotta la rotazione di 4 delle 33 posizioni organizzative presenti nell’Ente, pari al 12% del totale.

Come richiesto dal Piano Nazionale Anticorruzione predisposto da Anac, il Piano è stato elaborato dal Responsabile anticorruzione dell’Ente con la collaborazione e il coinvolgimento dell’intera struttura organizzativa ed ha comportato una nuova analisi dei rischi di eventi corruttivi, che è stata condotta su tutte le strutture organizzative presenti nell’Ente e con riferimento alle diverse attività ed ai diversi processi gestiti dai vari Uffici.

Alla luce dei rischi individuati il Piano prevede poi alcune misure di prevenzione e contrasto dei fenomeni corruttivi che vengono denominate “contromisure centralizzate” (si tratta, cioè di azioni traversali ai vari settori e valide per l’intero Ente) ed altre che vengono denominate “contromisure decentrate” (che riguardano cioè singoli settori ed alcune tipologie ben precise di attività).

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