Rimini. Vaiolo delle scimmie, torna dalle Canarie e ne contagia 5

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Sono state sei persone in totale (ora tutte guarite) quelle contagiate dal focolaio di “Vaiolo delle scimmie” portato a Rimini da un paziente di 20 anni residente in città. La vicenda è stata seguita con particolare attenzione dalla sanità romagnola e dal laboratorio unico Azienda Usl Romagna di Pievesestina (Cesena) perché, come da comunicazioni ufficiali arrivate dalla Regione, in un primo momento c’era stato il sospetto che il ventenne potesse aver contratto la malattia senza “importarla” dall’estero, ma direttamente a casa.

«In realtà - spiegano dal laboratorio unico di Pievesestina - è poi emerso che il giovane era rientrato da non troppo tempo da un lungo soggiorno alle Canarie. Una volta circoscritta la sua positività ai test, per rilevare la malattia sono stati eseguiti tutti i contact tracing necessari, e sono stati rintracciati velocemente tutti i contatti stretti avuti dal 20enne. I positivi sono stati subito isolati e a loro volta ora risultano tutti guariti».

La diffusione del vaiolo delle scimmie avviene prevalentemente con contatti diretti con le piaghe cutanee impresse sulla pelle dei malati. Altro repentino veicolo di diffusione sono i contati di natura sessuale.

Sono state altre cinque le persone (tutte nel riminese) che hanno contatto la malattia da ragazzo che solo diversi giorni dopo il rientro dal suo viaggio si è accorto di essere stato contagiato. Adesso, come detto, tutti sono guariti ed il focolaio è stato estinto. Il focolaio riminese del vaiolo delle scimmie non è stato il primo e unico ad essere diagnosticato in Emilia Romagna. La maggior parte dei primi 15 casi della malattia censiti su scala regionale nelle scorse settimane, erano in realtà prevalentemente circoscritti alle aree emiliane. Anche in questi casi si è trattato di pazienti (tutti) che erano di ritorno da viaggi all’estero, dove erano venuti a contatto con altre persone malate prima di rientrare in Italia.

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