Vaiolo delle scimmie, 8 casi in Romagna, vaccinazioni al via: i numeri per prenotarsi

Rimini

Fino ad ora, in Romagna, i casi di vaiolo delle scimmie sono stati otto e nessuna delle persone colpite ha avuto bisogno del ricovero in ospedale.

A dare notizia della situazione è Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl Romagna: «Siamo di fronte a una malattia infettiva non grave - spiega -, la cui diffusione continua ad aumentare, alimentando una certa preoccupazione tra tutte le autorità sanitarie. Di fronte ai numeri in crescita, la vaccinazione servirà a costruire una barriera alla diffusione. Dal 17 agosto partiremo con le inoculazioni. Per ora abbiamo un unico punto vaccinale, a Forlì, anche perché abbiamo ricevuto un numero limitato di sieri: 600 dosi per la regione, di cui 140 destinate alla Romagna. Quando i vaccini a disposizione saranno più numerosi, non escludiamo di mettere a disposizione ulteriori punti vaccinali. Per ora abbiamo optato per Forlì per la sua posizione baricentrica rispetto alla Romagna».

In genere la malattia non porta a serie conseguenze, ma si ha notizia di due decessi in Spagna: «Come tutte le malattie infettive va monitorata attentamente - commenta Angelini - ma in generale possiamo affermare che il decorso non comporta particolari problematiche. Nella quasi totalità dei casi, i sintomi si limitano a eruzioni cutanee, un po’ di febbre e mal di testa. Ci può essere anche il cosiddetto male alle ossa delle forme virali. Tutte sintomatologie che tendono a regredire spontaneamente, al massimo si assume qualche antidolorifico. La persona viene considerata contagiosa fino a quando si presentano delle lesioni cutanee. Alla scomparsa delle vescicole, simili a quelle della varicella, il paziente si considera guarito. In generale il quadro clinico si risolve in 15-20 giorni».

Le modalità di trasmissione sono molto diverse rispetto al Covid: «Per il vaiolo delle scimmie - spiega Angelini -, la forma principale di contagio avviene attraverso un contatto diretto con le lesioni, anche se non si può escludere che il parlare ravvicinato, faccia a faccia, possa trasmettere la malattia. Tutto ciò però non ha niente a che fare col Covid che si trasmette per via aerea. Siamo di fronte a due malattie che si diffondono in maniera molto differente ed è bene che le persone ne siano consapevoli».

Numeri utili

Per prenotazioni e informazioni, i  riferimenti dei centri PrEP/HIV (luoghi, numero di telefono e orari) sono disponibili sul sito  www.helpaids.it.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui