Rimini, Università del Mare dedicata ad Aleardo Cingolani

Rimini

RIMINI. Istituire a Rimini, all'interno della colonia Novarese al confine con Riccione, l'Università del Mare, intitolandola all'appena scomparso Aleardo Maria Cingolani, ex comandante della Capitaneria di porto. È l'obiettivo che mette nel mirino l'associazione Basta plastica in mare, di cui Cingolani è stato tra i fondatori, presentando oggi alla stampa il Summer camp interamente dedicato a "idee e azioni per la tutela dell'ecosistema marino". Quattro giorni, dal 25 al 28 agosto, di seminari sulla "Natura del mare" che vedono insieme non solo docenti e le tre Università di Bologna, Ferrara ed Urbino, anche i tre Comuni di Rimini, Riccione e Cattolica, oltre ad altri soggetti. "Saranno quattro giorni molto belli, speriamo che l'iniziativa abbia lunga vita", sottolinea l'assessore all'Ambiente del Comune di Rimini, Anna Montini, mentre la collega di Riccione Lea Ermeti evidenzia la necessità di "fare squadra per salvaguardare il mare, che non ha confini nè colori politici". E occorre "fare squadra", aggiunge, anche nel no al progetto di un impianto eolico offshore: "Siamo tutti a favore delle rinnovabili, ma questo distrugge il nostro mare che noi vogliamo rendere protagonista". La quattro giorni, aggiunge l'assessore all'Ambiente di Cattolica Lucio Filippini, si concluderà con una econuotata di 7,5 chilometri, da Cattolica a Fiorenzuola di Focara, anche per protestare contro l'utilizzo delle calze a rete per la mitilicoltura. Al summer camp ci saranno l'ex parlamentare Gianluigi Ceruti, il presidente di Ocean literacy Italia Franco Borgogno, il fondatore del Museo del mare di Milazzo, Carmelo Isgrò, la fisica del mare Elena Mauri e gli archeologi subacquei Stefano Medas e Rita Auriemma. Per aprire i lavori è stato invitato per una lectio magistralis il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

Partner dell'iniziativa è il Piano strategico, con la project manager Valentina Ridolfi a spiegarne i motivi: il progetto ha sia "una valenza territoriale, che globale", dato che "il mare è al centro delle politiche internazionali"; inoltre ha un "forte calore culturale", tenendo insieme tante competenze e l'Agenzia "privilegia i progetti partecipati e condivisi". Il coordinatore del comitato scientifico Marco Zaoli entra nel dettaglio delle giornate che tratteranno i temi della tutela, con la proposta di istituire una riserva marina protetta nell'estremità sud della costa romagnola; degli usi del mare; delle plastiche; dell'innalzamento delle acque e della resilienza delle aree costiere. "Si deve cambiare paradigma- esorta- l'uomo deve cambiare il modo con cui interagisce con i sistemi naturali" e il Pnnr non deve diventare "il carro delle lobby". Anche Zaoli dice no all'impianto eolico offshore: "Così grande va nella direzione opposta". Occorre coniugare, gli fa eco il direttore del Centro interdipartimentale di Ricerca industriale Frame, Fabrizio Pasarini, l'aspetto conoscitivo, dei flussi delle plastiche, dei rifiuti, e quello valutativo, degli effetti sull'ecosistema. E da questo punto di vista, chiosa il direttore di Unirimini Lorenzo Succi, il Tecnopolo lavora a uno studio sulle plastiche biocompostabili. "Non siamo integralisti ma di deve cambiare paradigma", tira le somme la presidente di Basta plastica in mare, Manuela Fabbri, candidando Rimini al progetto di una Università del mare, sfruttando le risorse del Pnrr.

"Faremo una chiamata alle armi alle Amministrazioni e se non sarà fattibile siamo pronti a coinvolgere i privati", come la Fondazione Cassa di risparmio, "è un impegnativo morale per lo scomparso Cingolani". Come portavoce dei temi dell'associazione a Roma, prosegue Fabbri, c'è la parlamentare pentastellata Giulia Sarti. Occorre "fare qualcosa", conclude anche per limitare le calze a rete dei coltivatori di mitili, le cui concessioni sono regionali. (Dire)

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