Rimini. Tutti in spiaggia per ricordare Gianluca Grossi

Iniziativa di beneficenza in memoria di Gianluca Grossi: decine di amici hanno disputato un torneo di beach tennis con le padelle da cucina al posto delle racchette. Grazie all’interno ricavato della giornata, ancora da quantificare, sarà installata una colonnina Sos ciclisti in un luogo ancora da stabilire. Ecco gli ingredienti dell’iniziativa solidale organizzata ieri al bagno 11 di Rivabella dalle 9 alle 13. Duplice l’obiettivo: commemorare Gianluca, appassionato di ciclismo nonché volontario e a lungo direttore de “Il pedale riminese”, e raccogliere fondi. «Si trattava di una persona meravigliosa e sportiva – questo il ricordo degli amici – che ha aiutato tanti ragazzi nel mondo del ciclismo della nostra provincia».

Quinta edizione

Il torneo, giunto alla quinta edizione, per tradizione si è disputato la prima domenica dopo il Ferragosto, in quanto l’incidente nei pressi di Casteldelci, in cui all’età di 54 anni Grossi ha perso la vita travolto da una Fiat Panda, è avvenuto dopo il Ferragosto del 2018.

Quest’anno ai set da quattro giochi hanno partecipato 44 persone, tra adulti e ragazzi. «Lo spirito della gara dove hanno fatto la loro comparsa padelle da cucina – riprendono gli organizzatori del memorial – è il puro e sano divertimento che contrassegnava lo spirito di Gianluca. Ci siamo riuniti anche quest’anno per ricordarlo a modo suo, perché questo era lui: allegria, sport, lavoro e tanta genuina voglia di stare assieme agli amici. Certo, è ovvio che a tutti scendono le lacrime scambiando uno sguardo con le sue sorelle Linda e Milli, ma pazienza, per noi il ricordo non è solo oggi, è ogni giorno».

I luoghi della memoria

«Passi davanti all’ex bar Inferno, e ti viene in mente – concludono gli amici –, passi davanti al baseball, e ti viene in mente, vedi passare dei ciclisti, e ti viene in mente, passi qui davanti al Mexico, e ti viene in mente… Ti viene in mente la sua voglia di vivere e di divertirsi. Per questo noi dobbiamo ricordarlo, certo con il magone, ma anche facendo un po’ di “baracca”».

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