Rimini. Telefonia, comitati anti antenne: regolamento, noi esclusi

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«Siamo stati esclusi dalla stesura del regolamento per la telefonia mobile. Un intervento che ci era stato prima promesso dall’assessora all’ambiente Montini ma che invece è stato disatteso».

I comitati contro le antenne della città di Rimini – Ina Casa, “l’Astronave che Fuma” Palacongressi, Viserba Monte, Via Ceccarelli, Via delle Fosse – rivendicano il possibile supporto a un documento che ritengono di fondamentale importanza. Mercoledì 9 novembre, alle 18, l’amministrazione riminese presenterà il nuovo regolamento. I comitati avevano chiesto di conoscerlo in anticipo «ma da Palazzo Garampi è arrivato un netto diniego». Così sarà possibile conoscerlo solo fra tre giorni. I cinque comitati, però, non intendono mollare e hanno chiesto di poter controllare il lavoro portato avanti, prima della presentazione ufficiale per avanzare subito eventuali proposte.

Così ieri, tramite mail, è stato rinnovato al Comune l’invito di poter prendere atto del regolamento prima della presentazione ufficiale al pubblico, per poter fornire suggerimenti precisi.

«Sebbene con ben 265 giorni di ritardo, rispetto ai 100 previsti, si stia per varare a fine anno il nuovo regolamento comunale per le antenne e ci si possa ritenere soddisfatti per l’avere raggiunto questo traguardo – affermano i comitati – ora bisogna esaminare la sostanza dei contenuti, le reali possibilità per la tutela dei siti sensibili, il monitoraggio degli impianti e non per ultimo verificare se l’informazione ai cittadini sarà puntuale e corretta. Mentre nulla si sa ancora della zonizzazione topografica per le future collocazioni».

Gestori sempre più numerosi

Secondo i cinque comitati «il Comune deve gestire questa complessa materia cercando di limitare al massimo l'arrivo degli imprenditori della telefonia, perché Rimini è già satura di antenne e di campi elettromagnetici e non ha bisogno di nuovi gestori che si affacceranno sul mercato sempre più numerosi».

«Nel primo regolamento del Comune di Rimini che risale al 2006 – continuano – era già richiesta ai gestori una programmazione annuale per l’installazione di antenne: il problema è che quel regolamento non viene fatto rispettare. L’aspetto più importante ora è controllare le emissioni rispetto ai siti sensibili: asili, scuole, ospedali, Rsa. Il precedente governo Conte bis ha effettuato una modifica importante alla Legge quadro 36/2001 cambiando l’articolo 8 (comma 6 del Dl semplificazioni), assegnando più poteri ai Comuni nella tutela dei siti sensibili con la possibilità di regolamentare i luoghi in cui posizionare le antenne. Le amministrazioni non devono farsi intimorire dai gestori neanche di fronte ad eventuali ricorsi: loro portano gli impianti e devono sottostare alle regole».

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