Rimini, tassa di soggiorno e Tari: il recupero dall'evasione

Rimini

La lotta all’evasione in pochi mesi ha prodotto un incremento di gettito dell’1,78 per cento per la Tari e del 28 per cento per l’imposta di soggiorno.

Soldi soldi soldi
Allora. È di questi giorni - spiega il Comune - il riscontro dei primi risultati in termini di Tari e Imposta di soggiorno, dopo l’avvio dell’azione di contrasto all’evasione, integrata con gli altri enti preposti ai controlli di regolarità amministrativa come Ispettorato del lavoro, Ausl, guardia di finanza, polizia municipale.
In occasione della prima scadenza Tari del 31 maggio, sono stati 580mila (più 1,78 per cento) gli euro incassati in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, nonostante il ritocco al ribasso delle tariffe.
Anche con riferimento agli incassi dell’imposta di soggiorno relativi ai primi due trimestri i dati del gettito dimostrano un netto incremento, di oltre il 35 per cento rispetto al 2018, nonché un aumento del numero delle strutture (50) che hanno eseguito il riversamento rispettando le scadenze.
Lo stesso portale telematico di Airbnb ha riversato, per il secondo trimestre 2019, un importo di 38.800 euro, doppio rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno quando dal 1° aprile entrò in vigore la convenzione.

“Basta furbizie”
Una crescita del gettito - precisa una nota di Palazzo Garampi - dovuta a una serie d’azioni tra cui quella legata all’innovazione tecnologica operata dagli uffici del Comune che ha messo a disposizione degli operatori un nuovo software per la gestione dell’imposta di soggiorno. Un apporto tecnologico che se da una parte facilita la gestione della riscossione dell’imposta dall’altra consente agli uffici un controllo in tempo reale di tutte le informazioni inserite dagli albergatori ai fini della dichiarazione fornendo un’assistenza puntuale ai gestori, sia allo sportello che telefonicamente, risultata molto gradita.
Aggiornato a ieri, l’incasso dell’imposta di soggiorno 2019 è di 3.537.889 euro, e cresce di oltre il 28 per cento rispetto al 2018 quando nei primi due trimestri l’incasso raggiungeva i 2 milioni 581mila euro.
Cresce anche il numero della platea dei gestori che nel secondo trimestre dell’anno arriva a 1.180 con un versamento medio di 3.040 euro contro i 1.133 versamenti del pari periodo 2018 che registrava un versamento medio di 2.278 euro.

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