Rimini sud protesta: “Qui non c’è sicurezza”

Prostitute, spaccio di droga, microcriminalità. La zona sud di Rimini non si sente sicura. E chiede più controlli e una maggiore presenza delle forze dell’ordine. «Il via vai delle lucciole inizia alle 21 e va avanti per tutta la notte – lamenta Beppe Indino, presidente della Pro loco di Miramare –. È sufficiente farsi un giro su viale Regina Margherita per constatarlo di persona. Abbiamo sollecitato più volte Comune e Questura ad intervenire. E abbiamo anche chiesto la presenza di un pulmino della Polizia parcheggiato lungo il viale. Una sorta di posto fisso che potrebbe scoraggiarle: ancora non abbiamo ricevuto risposta». Indino, poi, punta il dito contro gli spacciatori di droga: «Con le giostrine che abbiano installato su viale Olivetti, vicino alla stazione, li abbiamo scoraggiati – osserva soddisfatto –: la presenza di mamme, papà, bambini fino alle 24 li ha convinti a trasferirsi altrove. Quello che, invece, non siamo riusciti a ridimensionare è il fenomeno delle parrucchiere abusive che, ogni sera, invadono il viale per fare le treccine alle turiste. Ce ne sono tantissime e non è un bel biglietto da visita». Ma se il responsabile della Pro loco si dice preoccupato per l’andirivieni delle lucciole, Luca Metalli, presidente del comitato turistico di Miramare, lancia l’allarme spaccio. «Non hanno paura di niente – commenta –, vendono la loro robaccia perfino sotto le telecamere del Parco del mare. E lo fanno in pieno giorno e dalle 17 alle 19 poi c’è il massimo del movimento. Vedi questi giovani stranieri stazionare sulle panchine in attesa di cedere la bustina al cliente di turno o gironzolare in bici». Conferma il gestore del bagno 130: «Ma sì, li vediamo tutti i pomeriggi sul lungomare. Più in là, invece, sul viale ci sono le prostitute. È così da sempre».

Ti sposti di pochi chilometri, arrivi a Rivazzurra, ma la situazione che trovi è sempre la stessa. Protesta Gilberto Montebelli, presidente del comitato turistico: «Nel nostro quartiere registriamo addirittura due generi di fenomeni. Quello delle transessuali che operano sul tratto di viale Regina Margherita tra Rivazzurra a Marebello. E quello delle prostitute che, invece, prestano servizio, sempre lungo il viale ma tra Rivazzurra e Miramare. Insomma, siamo circondati. E questo accade tutte le sere, tra famiglie di turisti e di residenti che passeggiano e fanno compere. Naturalmente – continua Montebelli – abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine e della Polizia locale, che sono intervenuti. Col risultato che per quella sera sono sparite, per ripresentarsi, però, il giorno successivo». E l’avvocato Vainer Vanni rilancia: «Qui a Rivazzurra abbiamo un enorme concentramento di prostitute e trans. Poi, se dal viale Regina Margherita raggiungi il lungomare, e lo so perché mia moglie gestisce uno stabilimento balneare, gli attori dell’illegalità diventano gli spacciatori. Ci sono le vedette che ispezionano in bici e i venditori che sostano in attesa del cliente. E tra queste due realtà, gongolano borseggiatori e truffatori del gioco delle tre carte. Capiamo che Carabinieri e Polizia, nonostante l’arrivo di forze fresche ad aumentare l’organico, non siano in numero sufficiente per coprire tutte le situazioni di microminalità – chiosa Vanni –. Ma noi residenti siamo stanchi e non sappiamo più a chi rivolgerci». ad.ce.

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