RIMINI. La violenta per tre volte e quando lei riesce ad opporsi all’ultimo tentativo di abuso, lui ferma l’auto, la fa scendere a forza e l’abbandona nel cuore della notte in autostrada a chilometri dal casello di Pesaro. L’uomo credeva probabilmente d’averla fatta franca: abusi e violenze sessuali sarebbero stati infatti consumati secondo la denuncia della giovane vittima, una 20enne pugliese, a cavallo tra l’1 e il 2 maggio scorso. Invece sabato scorso è arrivata la brutta sorpresa. Alla porta di casa dell’operaio 35enne originario di Napoli che abita a Mondavio in provincia di Pesaro-Urbino, hanno infatti suonato gli investigatori della Seconda sezione della Squadra mobile di Rimini per notificargli l’ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale aggravata e lesioni personali firmata dal gip Raffaella Ceccarelli su richiesta del pubblico ministero Davide Ercolani che ha coordinato le indagini.
La storia
L’incubo della ragazza arrivata a Rimini per passare il weekend della festa dei lavoratori è iniziato dopo aver fatto baldoria con amici e bevuto tanto proprio l’1 maggio. Liberata la stanza dell’hotel dove aveva preso alloggio, ha raccontato nella denuncia di aver raggiunto una fermata del bus per andare in stazione. Qui sarebbe stata avvicinata dal presunto violentatore. Salita sulla Smart di colore scuro, dopo i convenevoli di presentazione ed aver specificato di non aver ancora smaltito la sbronza, l’uomo le avrebbe chiesto se voleva consumare cocaina, poi acquistata con 50 euro prelevati da lei ad uno sportello automatico.
L’inizio del terrore
Poco dopo aver sniffato, l’operaio si sarebbe slacciato i pantaloni, le avrebbe afferrato la testa e con violenza l’avrebbe costretta, dopo averla schiaffeggiata e colpita con almeno un pugno, al primo rapporto orale. Violenza replicata una seconda e, a seguito di un ulteriore acquisto di cocaina fatto sempre con soldi di lei, anche una terza volta. Per “convincerla” a non fare resistenza in questa circostanza l’avrebbe colpita con un ceffone talmente forte da provocarle un taglio sul viso.
Oltre ai soldi per la droga, l’operaio avrebbe pure chiesto un prestito per fare benzina. Tutte le violenze sarebbero state consumate mentre la coppia da Rimini si spostava verso sud. Mancava ancora molto alla mezzanotte quando il 35enne avrebbe riprovato per altre tre volte ad abusare di lei. Non ci sarebbe però riuscito per la strenua resistenza della giovane. A quel punto, mentre la coppia si trovava in autostrada viaggiando verso sud, l’uomo avrebbe fermato la Smart, facendo scendere a forza la ragazza e andandosene. Prima, però, avrebbe controllato che sullo smartphone di lei non ci fossero foto compromettenti.
Finalmente al sicuro
Sarà una pattuglia della Polizia dell’Autostrada di Fano allertata da alcuni automobilisti a soccorrerla tremante mentre cammina sulla corsia d’emergenza. Sentita la storia, la ragazza è stata portata in Questura a Pesaro da dove è stata subito allertata la Squadra mobile di Rimini. Il racconto della giovane trova poi importanti conferme nelle riprese video degli sportelli dove sono stati eseguiti i prelievi e al distributore dove hanno fatto benzina. Qui si vede distintamente anche la macchina. Si scopre così che la notte degli stupri la stessa è transitata dal casello di Pesaro senza pagare il pedaggio, che è di proprietà di un autonoleggio e quella notte era nella disponibilità dell’arrestato.
Il giudice ha 96 ore di tempo per l’udienza di convalida dove l’operaio comparirà assistito dall’avvocato Alessandro Buzzoni. «Ci siamo sentiti telefonicamente (è l’unica persona che può raggiungere l’arrestato, ndr) – dice il legale – e respinge le accuse che gli vengono mosse».