Rimini. Stacca dito al rivale e si fa selfie con il volto sanguinante

Davanti al Gip Vinicio Cantarini si è avvalso della facoltà di non rispondere. Purtroppo per lui, però, ad incastrare Godstime Godwin, nigeriano classe 1996, oltre alla testimonianza della vittima, dell’amico e della guardie giurate particolari della Vigilar di Fano intervenute in soccorso al bagno 70, nella galleria fotografica del suo smartphone ci sarebbe pure un’altra prova inconfutabile. Un selfie scattato con il volto coperto dal sangue del 24enne con cui si stava azzuffando in un corpo a corpo che gli aveva permesso di staccare a morsi e poi ingoiare la falange dell’anulare della mano destra. Circostanza che però il 26enne nega: «Sono stati i poliziotti a scattare la foto».

La decisione del giudice

La gravità dell’azione e la sua assoluta mancanza di collaborazione gli sono valse oltre alla convalida scontata dell’arresto per rissa aggravata e lesioni personali gravissime contestategli dal pubblico ministero Annadomenica Gallucci la conferma della misura della custodia cautelare in carcere. L’uomo davanti al giudice Cantarini nella stanza interrogatori dei Casetti si è presentato assistito di fiducia dall’avvocato Luca Greco. È tornato invece in libertà col solo obbligo di firma Ronald Marku, il 26enne albanese che come l’amico vittima dell’amputazione (quest’ultimo indagato a piede libero) è difeso di fiducia dall’avvocato Paola Zavatta.

Il movente

Al giudice Vinicio Cantarini ha ripetuto come già verbalizzato in Questura al momento dell’arresto, che lui e l’amico si sono solamente difesi dall’aggressione del “cannibale” e del suo connazionale fuggito prima dell’arrivo della Polizia. A scatenare l’ira dei due africani - stando sempre alla sua dichiarazione - il fatto che due giovani turiste tedesche con cui il quartetto stava stringendo amicizia mostrassero più interesse nei confronti dei ragazzi sbarcati a Rimini dal paese delle Aquile. Un vero affronto che prima ha generato una violenta discussione, poi degenerata in scontro fisico cui ha messo fine l’intervento delle guardie giurate particolari il cui utilizzo in quel particolare spazio cittadino è stato regolarmente autorizzato alcune settimane fa dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

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