Un fine settimana di sole ed ecco che sabato e domenica scorsi spiagge e lungomari sono diventati immediatamente un formicaio. Persone in passeggiata, palata presa d’assedio, primi temerari a torso nudo dietro le cabine o in costume a giocare a beach tennis, beach volley o footvolley. C’è voglia d’estate già a inizio marzo, ma che stagione si prospetta sugli arenili dove già si respira grossa fibrillazione per il tema concessioni balneari e Bolkestein? Lettini e ombrelloni vedranno impennarsi i prezzi sull’onda dell’inflazione galoppante e del caro materie prime o i bagnini riusciranno a resistere? Con la legge sulla concorrenza che vieta di concordare le tariffe è quasi impossibile saperlo con certezza, di certo ognuno sta facendo i suoi conti e sarà dura non assistere a ritocchi. Lo rivelano i rappresentanti di categoria della Riviera riminese, più o meno velatamente.
Restare nel mercato
Apre la fila Mauro Vanni, presidente delle imprese demaniali di Confartigianato nonché presidente della Coop Rimini Sud: «E’ ancora tutto un po’ prematuro, ma le voci che circolano parlano di cercare di mantenere invariati i prezzi. A parte piccolissimi ritocchi fisiologici, si pensa di poter riuscirci, anche perché se no diventa un problema di mercato: se li si alza troppo dall’attuale media di una ventina di euro al giorno per l’ombrellone con due lettini si rischia di perdere il nostro target di pubblico. Poi ovviamente è il singolo operatore a dover decidere in casa propria, facendo i suoi conti. Speriamo più che altro che il governo ci dica di che morte dobbiamo morire sulle concessioni, sono 15 anni che viviamo nell’incertezza e diventa vitale saperlo per poter organizzarsi a dovere».
Le voci di spesa
Entra ancor più nel merito Giorgio Mussoni, presidente Oasi: «I prezzi concordati non esistono più, è vietato dalla legge e ognuno si comporta come vuole, magari guardando il vicino per capire cosa fa o meno. Il problema vero è che i canoni sono aumentati quasi del 30%, per “ruspare” spendiamo il 40% in più fra dune e altro, i soli costi dei lettini negli ultimi anni sono raddoppiati, così come le altre materie prime: quando faremo una botta dei conti sui costi di gestione della nuova stagione ci toccherà ragionarci bene e questo ricade sul villeggianti, c’è poco da fare. Se ho spese in più e il costo della vita aumenta di continuo, come si fa?. C’è da mettersi le mani nei capelli, non so davvero come faremo e lo dico con sessant’anni di sindacato alle spalle: un traguardo che penso sia imbattibile».
Il confronto con il mercato
Chiude il cerchio il presidente della Cooperativa Bagnini Riccione Diego Casadei: «La premessa è che non esistono prezzi concordati, il dato di fatto è che c’è un aumento generalizzato dei costi, delle materie prime e del costo della vita in generale che non può non ricadere su ogni attività, dopodiché si faranno i conti con il mercato e ognuno vedrà quello che riesce a fare»