Rimini. Sesso estremo in hotel: uomo a processo

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Violenza sessuale aggravata e lesioni personali. Sono le accuse per le quali è a processo un uomo di cinquantatré anni residente a Cattolica.

Avrebbe costretto una “massaggiatrice e agopunturista”, che frequentava da qualche tempo, a fare sesso violento e non consensuale con lui. L’imputato, che è difeso dall’avvocato Martina Montanari, nega ogni addebito ed è convinto di potere chiarire tutto nel corso del processo che si è aperto in tribunale a Rimini.

La prima udienza è stata però dedicata al racconto della presunta parte offesa: la donna si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Claudia Montanari (è stata invece respinta la richiesta di costituzione presentata da un’associazione anti-violenza di genere perché ritenuta non sufficientemente legittimata nel caso in questione).

Nel corso di una notte trascorsa in un residence della zona l’accusato avrebbe spinto la donna ad assumere droga e poi l’avrebbe costretta ad avere ripetuti rapporti sessuali intervallati da schiaffi e pugni. Per non farla scappare l’uomo avrebbe chiuso la stanza e piazzato una sedia sulla porta. Solo quando lui è andato a bere un bicchiere d’acqua la donna sarebbe riuscita a liberarsi. Tra i due, in precedenza, ci sarebbe stata - stando sempre alla versione della parte offesa - una relazione.

Non proprio un fidanzamento e tanto meno una convivenza, ma comunque un legame sentimentale, almeno dal punto di vista della donna. Lei per questo era pronta ad assecondarlo e poi magari a perdonare i suoi eccessi, attribuiti di volta in volta all’abuso di alcol e sostanze.

In certi momenti, stando al racconto della donna, l’uomo però si trasformava e pretendeva forme di sesso violento anche quando lei non era disposta a passare il limite. Pretese imposte con la forza e con le minacce, una brutalità sgradita alla donna, che però, invece di correre a denunciarlo o quanto meno mettere fine a quella storia, saltuariamente tornava da lui.

Ci è cascata di nuovo nel corso della notte trascorsa nel residence.

Lui l’aveva picchiata selvaggiamente prima di fare sesso a modo suo. La donna, sollecitata dal pubblico ministero Davide Ercolani, ha descritto in maniera cruda il rapporto subito. Quindi lui, dopo avere fatto i suoi comodi e spinta giù da letto come un sacco vuoto, le si era avvicinato cercando di baciarla e pronunciando una sola parla: «Scusami». Si era spinto troppo oltre e lei non è tornata indietro. La prossima udienza è fissata per il 2 dicembre prossimo.

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