Rimini, servirà il laser per pulire l'Arco d'Augusto

Rimini

La vernice usata per deturpare l’Arco d’Augusto è andata così in profondità che probabilmente sarà necessario utilizzare il laser per eliminare ogni ombra. Lo ha detto ieri mattina l’archeologo-restauratore Marcello Cartoceti, precisando che ogni decisione viene presa comunque da Soprintendenza e Comune. «Chi ha spruzzato la vernice - ha spiegato Cartoceti - lo ha fatto da molto vicino, il getto aveva molta forza e le lettere sono molto grandi. Ora si valuterà il da farsi, la pietra d’Istria è porosa e rimane un’ombra. Il laser è stato già usato quando hanno deturpato il Duomo e i palazzi comunali in piazza Cavour».
L’Arco d’Augusto deturpato è stato oggetto anche di una interrogazione in consiglio di Carlo Rufo Spina (Fi). L’assessore alla sicurezza Jamil Sadegholvaad ha definito «balordi e criminali, quei fetenti che martedì notte hanno imbrattato l’Arco d’Augusto».
L’assessore ha raccontato di essere stato avvertite alle 6,45 e «dopo un’ora si erano già attivati per pulire».
La questione telecamere di sicurezza. «C’è stata una contingenza sfavorevole. La videosorveglianza all’Arco c’è sempre stata; attualmente però sono in corso i lavori nell’area della ferrovia, dove passa la dorsale di comunicazione in fibra ottica che alimenta le telecamere dell’Arco e del Parco Cervi. Succede che con la demolizione della palazzina Iat la connessione è stata sospesa; considerato che le opere alla stazione sono concluse, a breve anche le connessioni in fibra ottica saranno allestite e le telecamere dell’Arco saranno riattivate. Porto però l’esempio di quanto accaduto alla Fontana della Pigna: le telecamere presenti hanno ripreso tutto, ma le dinamiche per risalire all’autore sono comunque complicate. Sono in corso le indagini, si è risaliti alla provenienza del soggetto e alla circostanza per cui era a Rimini, ma non è immediato arrivare all’identificazione».

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