Rimini. “Rincari trasporto pubblico, cittadini ignorati”

L’aumento dei biglietti di bus e metromare non piace ai riminesi. Costretti a subire un altro rincaro dopo quelli energetici, del carrello della spesa e dei carburanti. E, mentre il consigliere provinciale delegato a Trasporti e Mobilità, Daniele Morelli, parla di «dispiacere per aumenti tariffari che andranno ad incidere sui bilanci familiari», Federconsumatori, in rappresentanza dei cittadini utenti, solleva forti preoccupazioni «per le conseguenze che questi rincari fino al 20 per cento per il biglietto singolo a zone urbane ed extraurbane e fino al 15 per cento per gli abbonamenti mensili potrebbero avere sull’indice dei prezzi, probabilmente sottovalutate da chi invece dovrebbe prestarvi massima attenzione». Fa notare Morelli: «Non è mai a cuor leggero e senza un’attenta ponderazione che si stabiliscono aumenti. E dispiace ancora di più quando le amministrazioni che li decidono sono impegnate da anni a promuovere l’uso del trasporto pubblico locale per decongestionare i centri urbani dal traffico e contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici».

Obblighi di legge

Dichiarazione che non soddisfa Federconsumatori, che, anzi, attacca la Provincia, rea «di non essersi preoccupata di informare gli utenti della decisione» e quindi di non essersi sentita in dovere «di metterci la faccia». «Ancora una volta – accusa l’associazione dei consumatori – si sono voluti ignorare gli obblighi di legge nei confronti dei destinatari del provvedimento, i cittadini e i loro rappresentanti, mai coinvolti nelle procedure di introduzione dell’aumento».

Anni di invarianza

Difende, però, l’operato della Provincia, Morelli: «Non può sfuggire come, in presenza di costi che aumentano, non sia possibile lasciare inalterate indefinitamente le tariffe, pena la fine del servizio stesso. Tariffe che nel bacino di Rimini vengono rimodulate dopo alcuni anni di invarianza, l’ultima manovra risale al 2014, e restano comunque più basse che negli altri bacini». Ma Federconsumatori rilancia, in una sorta di botta e risposta “attacco-difesa”: «Con questi aumenti – sottolinea – l’area urbana di Rimini con il biglietto di Start Romagna a 1,50 euro sarà uniformata sul territorio regionale, mentre le tariffe a zone extraurbane dei biglietti singoli e degli abbonamenti mensili risulteranno le più alte sull’intero territorio regionale».

Tutelati gli utenti

Rintuzza Morelli: «Sono stati tutelati gli utenti che usano abitualmente il trasporto pubblico, a partire dagli studenti. L’incremento, infatti, riguarderà principalmente i titoli occasionali e gli abbonamenti mensili. Mentre resteranno invariate le tariffe per gli abbonamenti annuali, a protezione di quelle categorie che usano il Trasporto pubblico locale con regolarità. Gli studenti, invece, risentiranno solo in lieve misura del ritocco delle tariffe, per loro, infatti, sarà mantenuto per un biennio il blocco dele stesse alla terza zona. Mentre molti utenti possono godere di promozioni importanti». Ma Federconsumatori conclude con una stoccata sul rinnovo del parco mezzi: «Le risorse vanno reperite attraverso i fondi ministeriali per le Regioni del Bacino Padano, dal Pnrr e dal cofinanziamento Regione, non dagli utenti». Quindi la chiosa: «L’Agenzia della Mobilità spieghi come questi aumenti possano identificarsi con “una politica per lo sviluppo del trasporto pubblico locale” prevista nel suo statuto».

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