Rimini, riapre il Bar Vecchi, una storia nata 172 anni fa

Archivio

È il grande giorno. Oggi alle 18 taglio del nastro nel Borgo San Giuliano: in viale Tiberio riapre il Bar pasticceria Vecchi fondato nel 1850. Un locale che parla dialetto (non a caso la società “cooperativa” che lo ha rilevato si chiama “La Cremma”, come la crema della nonna) ma dialoga col mondo attraverso proposte di qualità dalla colazione al whisky del dopo cena.

Questi 172 anni sono stati scanditi da quattro epoche legate ad altrettante famiglie. La famiglia Vecchi che ha scritto le prime pagine di storia, quella del mitico cuoco-pasticcere Ciro Brunori, che entrò in ditta giovanissimo, si nutrì della scuola di cucina italiana, diventò l’erede naturale e consolidò la storia e la tradizione della pasticceria portandola a braccetto dalla fine dell’800 al Dopoguerra. Raccolse il testimone la famiglia Dovesi-Bettiol e infine quella di Oriano Barbieri e Michela Paci, che ha condotto Vecchi per 40 anni curandone il trasferimento da piazza Cavour a viale Tiberio e accompagnando la transizione alla nuova società La Cremma.

Scritta sulla farina

A impreziosire l’arredo, l’esposizione di una serie di testimonianze uniche. Su tutte, in una teca che lo custodisce come un tesoro, un quaderno avvolto da sempre nel mistero: da Vecchi sono nati infatti l’inimitabile e segreta ricetta della Piada dei Morti e di una serie di prelibatezze che la leggenda narra Ciro Brunori scrivesse sulla farina, in realtà sono tutte custodite in un ricettario vergato a mano a cavallo fra ’800 e ’900.

Un vero scrigno che Oriano e Michela hanno affidato ai protagonisti del nuovo corso e svela il segreto degli amaretti creati nel 1917, del plumcake, delle mandorle pralinate, dei pasticci salati della domenica, delle glasse, di dolci della tradizione italiana e incursioni come i Krapfen Brioche, della pasticceria francese, dei brutti e buoni, degli spumini, degli staccadenti, dei polentini, delle bignoline, dei satulli e di vere chicche come i vaniglioni per cui andava matto Federico Fellini e dell’Africana, una piccola Sacher. A dirigere la brigata sarà Paolo Barbieri, da 40 anni cuoco-pasticcere di Vecchi che guiderà un gruppo di cuochi, tra cui anche giovani provenienti dalle migliori scuole e accademie.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui