Rimini. Renzi: Ex questura diventi sede del Comune

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L’edificio destinato a ospitare (una volta) la nuova questura non deve essere abbattuto, sarebbe uno scempio. Gioenzo Renzi è il capogruppo di Fratelli d’Italia, segue da anni l’odissea dell’area in via Ugo Bassi finita nelle sabbie mobili fallimentari e acquisita per 14,5 milioni di euro da “Ariminum Sviluppo Immobiliare”, società che ha presentato al Comune un progetto di riqualificazione basato su verde pubblico, nuovi servizi, parcheggi, viabilità e ovviamente residenziale e commerciale. In particolare al centro del dibattito è finita la possibile struttura di vendita di medie dimensioni: i residenti non la vogliono e anche la Confesercenti ha bocciato l’idea anche la proprietà ha ricordato che la destinazione commerciale era prevista già nel 1999.

Fratelli d’Italia

Che dice Renzi? «È una questione che fa parte del confronto fra pubblico e privato, però voglio ricordare che nel progetto relativo all’area Fox a ridosso dell’Arco d’Augusto ci sono 1.200 metri quadrati di commerciale e nessuno ha detto niente. Lo stesso è successo davanti al Palacongressi: palazzine e centro commerciale. Anche quella volta tutti zitti».

Precisato questo, l’esponente di Fratelli d’Italia torna a un suo vecchio “cavallo di battaglia”: trasformare quei 23mila metri quadrati in via Ugo Bassi nella sede del Comune. Per Renzi sarebbe ancora possibile, purché l’edificio abbandonato e spogliato di tutto resti ancora in piedi.

«È osceno pensare di demolire quello stabile - tuona - si tratta di un edificio ultimato venti anni fa, pensiamo cosa comporterebbe da un punto di vista ambientale solo smaltire quella montagna di macerie».

Resta però il fatto che è stato depredato di tutto, ormai è un rudere abbandonato, una nuova funzione deve essere studiata. «Avevo proposto di trasferire in via Ugo Bassi gli uffici comunali, una operazione che avrebbe consentito di risparmiare 2 milioni di affitti all’anno da convertire nell’accensione di un mutuo ad hoc».

“Ritorno al futuro”

Non siamo più in quella fase, ora c’è un privato titolare di un progetto di riqualificazione. «Si deve necessariamente aprire un dialogo e quindi un confronto. Il Comune faccia un’altra valutazione, insista per non demolire lo stabile destinato una volta ad ospitare la questura e rilanci dicendo: sono interessato a trasferire in via Ugo Bassi gli uffici comunali. Tutto nell’ambito della trattativa in cui sono inserite le altre partite, dal residenziale alla mobilità, dai servizi didattici agli spazi per i parcheggi, fino al centro commerciale. Partendo dalla destinazione pubblica dello stabile abbandonato, poi si può ragionare di tutto».

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