Rimini, profugo importuna figlia 11enne dell’albergatore che lo ospita

RIMINI. La premessa. Dal 2017 il Bangladesh, suo Paese natale, nonostante le proteste di decine di nazioni, ha approvato la legge che autorizza i matrimoni con le spose bambine. Senza nessun limite di età, i genitori sono autorizzati a dare in moglie le loro figlie, «se è per il loro superiore interesse». E forse vanno letti proprio in questa chiave “etico-sociale”, i gesti che hanno spinto un profugo, oggi 30enne, a “braccare” e baciare per ben due volte, sulle guance e sul collo contro la sua volontà, la figlia 11enne del titolare dell’albergo dove aveva trovato ospitalità in qualità di rifugiato con altri tre connazionali.

Agguati che per la legge italiana configurano giustamente il reato di atti sessuali con minore (articolo 609 quater del Codice penale). E da questo capo d’imputazione, da ieri mattina, deve rispondere davanti al tribunale collegiale di Rimini presidente Sonia Pasini, (pubblico ministero Davide Ercolani) il rifugiato difeso dall’avvocato Rita Bizzocchi.

La storia

L’uomo aveva manifestato il suo interesse verso la ragazzina quando il pomeriggio dell’11 luglio del 2017 le aveva mostrato una foto da lui scattata con il telefonino il giorno precedente. Il primo agguato vero e proprio si è consumato a cavallo dell’ora di cena, quando la bambina, uscita da una stanza vietata agli ospiti, è stata bloccata con le mani sui fianchi dal bengalese che le aveva baciato il collo e le spalle. Sorpresa, l’aveva allontanato nonostante lui cercasse di trattenerla. Nonostante abbia subito capito che non si trattava di un episodio “normale”, la ragazzina non aveva raccontato nulla a nessuno.

Anzi, due giorni dopo, quando ha rivisto l’uomo aggirarsi per l’albergo con in mano una bottiglia di plastica vuota, gli aveva chiesto a gesti se voleva dell’acqua. Lui aveva risposto solo mimando un bacio sulla guancia. Baci che 15 minuti dopo, quando lei è uscita dalla propria stanza, il 30enne le ha dato forzatamente sulle guance, sfiorandole anche le labbra, dopo averle afferrato i polsi. Questa volta le avances hanno lasciato il segno, e mentre con la mamma andava a prendere la sorellina a scuola, dopo essere stata redarguita a pranzo dalla madre perchè fissava con insistenza quel profugo, ha confessato il motivo, mettendo in moto la macchina giudiziaria.

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