Rimini, prestiti usurai con l'aiuto della camorra

Rimini

RIMINI. Nel corso del mese di marzo, la Squadra Mobile della Questura di Rimini, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Rimini, ha portato a termine una delicata attività investigativa volta a contrastare e reprimere il fenomeno dell’usura. Grazie ai numerosi elementi di prova raccolti, il 28 febbraio scorso il gip presso il Tribunale di Rimini ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere a carico di due napoletani del ’79 e dell’80, disponendo altresì il sequestro preventivo dell’importo di 40.000 € circa corrispondente ai vantaggi usurari conseguiti da eseguirsi, anche per equivalente, sui valori finanziari e sui beni dei quali abbiano comunque la disponibilità. Vittima di usura un commerciante di auto usate del riminese di origine napoletana, il quale, al fine di avviare la sua attività imprenditoriale, aveva chiesto ed ottenuto da una persona di sua conoscenza (individuato poi nel napoletano del ’79) una serie di prestiti ad intreressi esorbitanti, usurai appunto. L'uomo resosi conto dopo mesi di non riuscire a restituire i prestiti con gli interessi e stanco delle minacce subite ha denunciato il fatto alla polizia che ha arrestato il cognato dell'usuraio che invece è riuscito a sfuggire alla cattura. Dagli accertamenti effettuati, sembra che ciò sia stato possibile grazie all’aiuto di soggetti vicini al clan camorristico Sautto - Ciccarelli, egemone nella zona del Parco Verde di Caivano (Na). Tutti i particolari nell'edizione di domani del Corriere Romagna.

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