Rimini. Prefettura, 13 interdittive antimafia

Rimini

L’attenzione è costante e la reazione immediata: 13 interdittive antimafia, da settembre a oggi, adottate della prefettura nei confronti di imprese oggetto di tentativi di infiltrazione. «E di queste 10 hanno riguardato attività alberghiere», commenta il prefetto Giuseppe Forlenza. «E in questo momento la pandemia ha fatto emergere una fragilità economica e sociale, terreno fertile alla criminalità organizzata, che sfrutta le difficoltà sia delle imprese che delle famiglie per radicarsi nel territorio». Per questo, sottolinea Forlenza, «è importante che prestiti di denaro usurai vengano denunciati, nessuno deve avere paura e sentirsi solo».

L’azione di prevenzione alle infiltrazioni mafiose è svolto dalla prefettura su più piani. Innanzitutto con il gruppo ispettivo antimafia dell’ente stesso e poi attraverso una serie di protocolli che coinvolgono non solo le forze dell’ordine ma anche la società civile. Ultimo dei quali quello siglato con le discoteche che segue di qualche mese l’aggiornamento del protocollo per la tutela della legalità nel settore alberghiero, nato nel 2013, volto a prevenire la penetrazione degli interessi della criminalità organizzata, sottoscritto dai sindaci dei comuni rivieraschi, dalla Camera di commercio, dall’Ispettorato territoriale del lavoro, dall’Azienda sanitaria locale, dagli Ordini professionali interessati, dalle associazioni di categoria degli albergatori e dalle organizzazioni sindacali.

«Si tratta di un documento che punta soprattutto sulla necessità di tutelare il settore turistico alberghiero che, come noto, rappresenta un settore trainante di questo territorio e di questa provincia. Un settore fortemente attenzionato dove possono circolare più soldi e l’interesse della criminalità organizzata può essere forte, insinuarsi nell’economia sana e radicarsi e consolidare i propri interessi», aggiunge il prefetto Forlenza.

Un protocollo attraverso il quale «monitoriamo le varie comunicazioni che vengono dai Comuni attraverso la piattaforma web, dove vengono comunicate tutti i cambi di titolarità di gestione degli esercizi commerciale che avvengono in un determinato arco temporale, nonché la provenienza geografica e l’età anagrafica di chi investe in queste attività. Questi dati aggregati consentono di indirizzare in maniera più efficace le attività delle forze di polizia».

Forlenza sottolinea anche che «l’azione di prevenzione, anche grazie allo straordinario impegno delle forze dell’ordine, è svolta attraverso controlli mirati e frequenti, nonché un monitoraggio costante nell’ambito sia del gruppo ispettivo antimafia sia del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Forti anche la collaborazione ed il dialogo tra la prefettura e la procura della Repubblica nel rispetto delle diverse sfere di competenza».

Dunque l’importanza del rapporto tra istituzioni e tessuto sociale è alla base dell’attività di monitoraggio e prevenzione sulle infiltrazioni mafiose, come sostiene anche Patrizia Rinaldis, presidente dell’Associazione albergatori. «Il mio è un costante appello anche alla società civile: fate attenzione, non svendiamo una parte del territorio». Ci deve essere, sottolinea Rinaldis, «un monitoraggio costante del mercato, che può essere “drogato” da prezzi troppo bassi. Su questo va fatta una continua vigilanza, ricordiamo che tutti gli enti preposti stanno facendo un grande lavoro di prevenzione e repressione ma che la criminalità organizzata entra nel tessuto economico in maniera subdola, bisogna intervenire con tutti i mezzi».

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